-
30 agosto 2007
Detrazione fiscale per spese di iscrizione a strutture sportive
Continua a leggere -
27 giugno 2013
Novità fiscali del 27 giugno 2013: una rassegna di tutte le decisioni del Governo
Continua a leggere -
15 maggio 2008
IRES – Imposta sostitutiva sulle differenze da riallineamento nel consolidato e nella trasparenza
Continua a leggere
Le Zone Franche Urbane disciplinate dal legislatore italiano individuano aree di fiscalità di vantaggio per piccole imprese che intraprendono una nuova attività economica e rappresentano strumenti di contrasto della disoccupazione, della delinquenza e della depressione sociale ed economica del territorio. Lo status giuridico e fiscale di vantaggio, introdotto e disciplinato dalle Leggi n. 296/06 e n. 244/07 prevede aree di sviluppo con un numero di abitanti non superiore a 30.000 e con una dotazione di un Fondo del Ministero dello Sviluppo Economico pari a 100 milioni di euro per il 2008 e 2009.
a) esenzione dalle Imposte sui Redditi, totale per i primi cinque periodi di imposta, pari al 60% nei seguenti cinque periodi di imposta, al 40% per il sesto e settimo periodo successivo e al 20% per l’ottavo ed il nono. Tale agevolazione spetta fino a concorrenza dell’importo di € 100.000 per il reddito derivante dall’attività svolta nell’area urbana, maggiorato, a decorrere dal 2009 e per ciascun periodo d’imposta seguente, di un importo pari a € 5.000, ragguagliato ad anno, per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato, residente all’interno del sistema locale di lavoro in cui ricade l’area esentata;
b) esenzione dall’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, per i primi cinque periodi di imposta, fino a concorrenza di € 300.000 del valore della produzione netta per ciascun periodo di imposta;
c) esenzione dall’Imposta Comunale sugli Immobili, a decorrere dall’anno 2008 e fino all’anno 2012, per gli immobili di impresa siti nelle Z.F.U., posseduti e utilizzati per l’esercizio delle nuove attività economiche;
d) esonero dal versamento dei Contributi sulle Retribuzioni da lavoro dipendente, per i primi cinque anni di attività, nei limiti di un massimale di retribuzione, definito con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, per i contratti a tempo indeterminato o a tempo mise,minato, di durata non inferiore a dodici mesi, con la condizione che almeno il 30% degli occupati risieda nel territorio oggetto di agevolazione. L’agevolazione diventa, invece, il 60% nei successivi cinque anni, il 40% nel sesto e settimo, il 20% nell’ottavo e nono anno. Tale esonero riguarda anche i titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono l’attività all’interno della Zona Franca.
La delibera n. 5/2008 del C.I.P.E. pubblicata nella G. U. n. 131 del 6 giugno
Il provvedimento stabilisce che le caratteristiche socioeconomiche, demografiche e amministrative delle aree agevolate devono essere individuate dai vari Comuni in circoscrizioni, quartieri o aree urbane caratterizzate da particolari svantaggi sotto il profilo sociale ed economico, e da un marcato bisogno di strategie e interventi per lo sviluppo produttivo e l’occupazione. I progetti devono essere finalizzati alla riqualificazione delle aree attraverso l’incentivazione di attività imprenditoriali localizzate ed attraverso la realizzazione di interventi socio-assistenziali volti a ridurre le condizioni di disagio della popolazione ivi residente.
In una seconda fase le Regioni vagliano i progetti di ZFU e li trasmettono al MISE-DPS il quale, a sua volta, valuta l’ammissibilità, sulla base di un indice di disagio socio-economico (IDS) finalizzato a misurare il livello di esclusione sociale nelle predette aree, ottenuto dalla combinazione di quattro indicatori di esclusione socioeconomica:
a) Tasso di disoccupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione di 15 anni e più in cerca di occupazione, e le forze di lavoro della stessa classe di età (DIS).
b) Tasso di occupazione, misurato con il rapporto tra la popolazione occupata con 15 anni e più, ed il totale della popolazione della stessa classe di età. (OCC).
c) Tasso di concentrazione giovanile, misurato dal rapporto tra la popolazione residente di età inferiore a 24 anni sul totale della popolazione (GIOV).
d) Tasso di scolarizzazione, misurato con il rapporto tra la popolazione maggiore di 6 anni con almeno un diploma di scuola secondaria, ed il totale della popolazione della stessa classe di età (SCOL).
Il MISE-DPS, infine, trasmette i progetti al CIPE corredandoli di un’apposita relazione tecnica per il finanziamento.
proposte progettuali
La sussistenza dei requisiti di ammissibilità del territorio comunale ove individuare le Z.F.U., le modalità di perimetrazione e di calcolo dell'indice di disagio socioeconomico (IDS), i motivi sottesi all'individuazione delle aree agevolate e le modalità di gestione del progetto devono essere specificate in un apposito documento elaborato dai Comuni. Le proposte progettuali devono essere trasmesse alle Regioni entro i termini stabiliti dalle stesse o in mancanza, entro quarantacinque giorni dalla pubblicazione della citata delibera CIPE (21 luglio 2008).
La circolare del Ministero dello Sviluppo Economico (MI.S.E.) n. 1418 del 26 giugno 2008 pubblicata in G.U il 4 luglio 2008, in proposito, disciplina:
Area comunale
I requisiti di ammissibilitàdel territorio comunale impongono:
· dimensione demografica minima di 25 mila abitanti (ISTAT popolazione residente, 2006);
· tasso di disoccupazione comunale superiore alla media nazionale nell'anno 2005 (ISTAT Indagine sulla forza lavoro 2005).
Zone ammissibili e modalità di perimetrazione.
Le zone beneficiarie delle agevolazioni fiscali e contributive devono avere:
· dimensione demografica minima di 7.500 abitanti e massima di 30 mila abitanti (ISTAT, Censimento 2001);
· popolazione residente inferiore al 30% del totale della popolazione residente nel comune;
· tasso di disoccupazione superiore alla media comunale.
Le caratteristiche socioeconomiche, demografiche e amministrative nelle diverse realtà locali, definiscono i parametri di riferimento per l'individuazione delle aree. Il perimetro della ZFU è circoscritto aggregando singole sezioni di censimento tra loro contigue, in modo da permettere una precisa delimitazione dell'area ed un’analisi socioeconomica e territoriale necessaria alla selezione.
Indice di disagio socioeconomico (IDS)
L’indicatore stabilisce il livello di disagio sociale nelle aree candidate come ZFU ed e' ottenuto dalla media ponderata di indicatori di esclusione socioeconomica che misurano la disoccupazione, l’occupazione, la concentrazione giovanile e la scolarizzazione.
Proposta progettuale
I Comuni sulla base dei parametri descritti, procedono alla perimetrazione delle ZFU sul proprio territorio, evidenziando le cause di scelta dell'area urbana proposta come potenziale beneficiaria, le condizioni di disagio ed esclusione sociale e le potenzialità di sviluppo del tessuto economico-produttivo.
Le agevolazioni fiscali e contributive sono limitate soltanto a micro imprese e piccole imprese site in aree urbane con livello di disoccupazione almeno superiore alla media nazionale, prevalenza di popolazione giovane, forte incidenza di non diplomati e basso contributo fiscale pro-capite.
Le imprese già avviate in Z.F.U. prima del 1° gennaio 2008 possono fruire di tali agevolazioni finalizzate al contrasto dell'esclusione sociale, nel rispetto degli aiuti “de minimis” (ammontare massimo di € 100.000 innalzato dal Regolamento n. 69/2001), mentre le imprese operanti nei settori della costruzione di automobili, della costruzione navale, della fabbricazione di fibre tessili artificiali o sintetiche, della siderurgia e del trasporto su strada, sono escluse in quanto già destinatarie di altre forme di aiuto e sostegno.
dott.Cosimo Turrisi
19 Luglio 2008