La Corte di giustizia comunitaria ha esaminato una questione pregiudiziale sollevata dalla Corte di Budapest riguardo alla potenziale violazione dei principi dell’Unione Europea, inclusi il primato del diritto comunitario e il diritto a un ricorso effettivo, quando un organo giurisdizionale nazionale dà prevalenza alle proprie sentenze rispetto al diritto dell’Unione. La sentenza ha confermato il primato del diritto dell’Unione, sottolineando che nessuna norma nazionale, inclusi i principi costituzionali, può interferire con l’unità e l’efficacia del diritto comunitario, garantendo così l’applicazione diretta e la supremazia delle norme europee sugli ordinamenti nazionali.
La Corte di giustizia comunitaria è stata investita da parte della Corte di Budapest della rilevante questione pregiudiziale se costituisca una violazione del principio del primato del diritto dell’Unione e del diritto a un ricorso effettivo garantito dall’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, il fatto che l’organo giurisdizionale di uno Stato membro che decide in ultima istanza faccia valere le proprie anteriori sentenze anteriori in luogo del diritto dell’Unione.
Il primato del diritto comunitario su quello nazionale
Il Giudice Europeo con la sentenza 11 gennaio 2024, n. 537/22 ha statuito che il principio del primato del diritto dell’Unione sancisce la sua preminenza sul diritto degli Stati membri. Tale principio impone pertanto a tutte le istituzioni degli Stati membri di dare pieno effetto alle varie norme dell’Unione, dato che il diritto degli Stati membri non può sminuire l’efficacia riconosciuta a tali varie norme nel territorio di detti Stati.
Ne discende che, in forza del principio del primato del diritto dell’Unione, il fatto che uno Stato membro invochi disposizioni di diritto nazionale, quand’anche di rango costituzionale, non può pregiudicare l’unità e l’efficacia del diritto dell’Unione
Ineccepibile il principio di tale primato sancito dalla Corte UE e allo scopo di rimarcare il ruolo gerarchico delle sentenze della Corte di Giustizia si deve considerare come…
…“la Comunità europea abbia costituito un ordinamento giuridico di nuovo genere nel campo del diritto internazionale, nei confronti del quale gli Stati membri hanno rinunciato ai loro poteri sovrani”.
Tale ordinamento al quale appartengono sia il Trattato di Roma, sia il diritto comunitario derivato, è indipendente e autonomo rispetto agli ordinamenti giuridici degli Stati membri, nel senso che non deriva da questi ultimi, pur essendo integrato in essi, e tale autonomia costituisce