Sono tanti i casi in cui il Fisco contesta la deducibilità del compenso erogato all’amministratore di società; i problemi tendenzialmente messi sotto la lente in fase di controllo sono: la necessità o meno della delibera del Consiglio di Amministrazi
Articoli a cura di Gianfranco Antico
Operazioni inesistenti: a fronte delle presunzioni del Fisco la palla passa al contribuente
Oramai la giurisprudenza è concorde: a fronte della contestazione dell’inesistenza di un’operazione da parte del Fisco basata su presunzioni semplici, è il contribuente a dover provare l’effettiva esistenza delle operazioni contestate.
Gli accertamenti sulle società a ristretta base proprietaria hanno ricadute sulle posizioni dei soci
la legittimità della presunta distribuzione in capo ai soci degli utili non contabilizzati da parte delle società a ristretta base azionaria, che non abbia optato per il regime di trasparenza, è ormai giurisprudenza consolidata: approfondiamo il caso
Operazioni inesistenti: anche l’IVA viene meno perché non inerente
in caso di emissione di fatture oggettivamente inesistenti anche l’IVA su tali fatture diventa indetrabile da parte dell’acquirente in quanto va valutata la non inerenza dell’operazione ai fini dell’attività d’impresa
Le sanzioni sia penali che amministrative, come quelle antitrust, sono indeducibili
il contribuente che ha subìto una sanzione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non può inserire tale sanzione fra i costi fiscalmente deducibili dal reddito d’impresa
Le agevolazioni per investimenti strumentali: il nuovo credito d’imposta
una guida pratica per gestire correttamente in UNICO 2015 il nuovo credito d’imposta destinato ai contribuenti che investono nell’acquisto di nuovi beni strumentali
Lista Falciani: le motivazioni della Cassazione per l'ammissibilità
analisi delle motivazioni per le cui la Corte di Cassazione considera validamente utilizzabile la cosiddetta Lista Falciani in fase di accertamento fiscale
La mancata autorizzazione della Autorità Giudiziaria non determina la nullità dell'accertamento
la trasmissione agli uffici delle imposte di documenti, dati e notizie acquisiti dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un procedimento penale, è posta a tutela della riservatezza delle indagini penali, non dei soggetti coinvolti nel procedimento me
Spetta al contribuente provare l’incertezza normativa
l’inapplicabilità delle sanzioni tributarie a causa di motivi di incertezza tributaria deve essere correttamente motivata dal contribuente
Accertamento da studi di settore: non è necessario aspettare i 60 gg previsti dallo Statuto del Contribuente
in caso di accertamento da studi di settore, il Fisco può anticipare l’invio dell’avviso rispetto ai 60 giorni concessi per le memorie dallo Statuto del Contribente
La prova dell'inerenza è sempre a carico del contribuente
in caso di contestazione sull’inerenza di costi utilizzati per determinare il reddito d’impresa, spetta al contribuente l’onere di provare che il costo utilizzato in diminuzione è inerente a norma dei principi del Testo Unico
Le sentenze possono richiamare anche gli atti di parte
è valida la sentenza che espone le ragioni della decisione limitandosi a riprodurre il contenuto di un atto di parte, sempre che le ragioni del giudice siano esposte in maniera chiara, univoca ed esaustiva
L'assoluzione penale non vincola il giudice tributario
la Cassazione continua a confermare la netta separazione tra giudizio penale e giudizio tributario, ribandendo che l’assoluzione penale non vincola il giudice tributario, che è libero di pervenire ad una soluzione diversa per le medesime contestazion
Se c'è consenso, non serve autorizzazione ad aprire la cassaforte
per aprire la cassaforte non è necessaria l’autorizzazione del P.M. se c’è il consenso del contribuente; pertanto, eventuali documenti trovati possono essere legittimamente utilizzati ai fini dell’accertamento
Società a ristretta base proprietaria: è automatica la presunzione di attribuzione ai soci degli utili extracontabili
la notifica di un accertamento contro una società a ristretta base proprietaria può comportare anche un accertamento contro i soci per distribuzione dei presumibili dividendi in nero: il calcolo delle imposte sui divedendi occulti e le opzioni difens
L’operazione di scissione societaria a rischio contestazione se predisposta per rendere inefficaci le procedure di riscossione
se l’operazione di scissione societaria viene effettuata al fine di sottrarre alla riscossione tributaria il patrimonio aziendale può configurarsi il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
Accertamento anticipato: il motivo di urgenza va provato ma non riguarda il contesto delle decadenze
in caso di accertamento anticipato rispetto alle tempistiche previste dallo Statuto del Contribuente, il Fisco non può limitarsi a segnalare la scadenza dei termini per accertare, deve provare i motivi di urgenza che lo spingono a correre ma ciò non
Dai conti dei soci a quelli della società
il Fisco può legittimamente presumere che i movimenti bancari effettuati sui conti dei soci o di terzi siano in realtà riferibili alla società partecipata, soprattutto nel caso di particolari rapporti (cointeressenza, rappresentanza organica, mandato
Prima casa, IVA e registro pari sono: modificati i criteri per l’individuazione delle case di abitazione per le quali è possibile fruire dell’agevolazione “prima casa” ai fini dell’imposta sul valore aggiunto
il decreto sulle semplificazioni fiscali ha parificato i criteri per l’individuazione delle case di abitazione per le quali è possibile fruire dell’agevolazione ‘prima casa’ ai fini delle imposte indirette
Accertamento anticipato e motivi di urgenza
se il Fisco vuole anticpare i tempi dell’accertamento rispetto ai termini prescritti dallo Statuto del contribuente, deve provare di avere un valido motivo che giustifica l’urgenza?
Per definire l'operazione inesistente bastano le presunzioni semplici
La Giurisprudenza di Cassazione è ormai consolidata: all’ufficio bastano delle presunzioni semplici per dimostrare la falsità delle fatture.
Il condono non copre il credito d'imposta illegittimamente utilizzato
la Cassazione ha confermato che la procedura di condono, L. 289/2002, non copre l’utilizzo illegittimo di crediti d’imposta ex L. 388/2000, da parte del contribuente: la tesi della dottrina, la tesi dell’Amministrazione finanziaria, il pensiero della
Compensazioni di crediti inesistenti, profili penali e fiscali
a fini penali, è considerato un credito tributario non spettante quello certo nell’esistenza e nell’ammontare ma non ancora utilizzabile o non più utilizzabile
Per l'omesso versamento non serve l'avviso bonario e non necessita del contraddittorio
la Cassazione conferma che, se il contribuente dichiara e non versa, non è necessario l’invio dell’avviso bonario per l’apertura del contraddittorio