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Le istruzioni al quadro RU del modello Redditi SC 2023 occupano circa 90 pagine. Il quadro, quest’anno, presenta la richiesta di dati concernenti specifici investimenti realizzati non solo nel 2022 ma anche nell’anno 2021 e, in taluni casi, addirittura nell’anno 2020.
È bene sin d’ora far presente che non sarà sufficiente riprendere in mano il Modello dello scorso anno per integrare quello in corso di predisposizione, ma occorrerà fare riferimento alle carte di lavoro e alla contabilità per individuare e raggruppare i dati secondo le nuove richieste dell’agenzia delle entrate funzionali ad assolvere ad obblighi comunitari.
È bene sin d’ora far presente che non sarà sufficiente riprendere in mano il Modello dello scorso anno per integrare quello in corso di predisposizione, ma occorrerà fare riferimento alle carte di lavoro e alla contabilità per individuare e raggruppare i dati secondo le nuove richieste dell’agenzia delle entrate funzionali ad assolvere ad obblighi comunitari.
Il contribuente, che non formula alcun motivo di gravame in punto alla nullità dell’atto impositivo per difetto di motivazione sulle osservazioni, si può limitare alla mera riproposizione di detta questione in appello? ...e ciò nonostante tale specifica questione sia stata oggetto di esplicita statuizione di rigetto da parte dei giudici di primo grado?
Quali sono le modalità (appello incidentale. o mera riproposizione) con cui la parte risultata vittoriosa in primo grado debba devolvere al giudice di appello un’eccezione di merito disattesa in primo grado?
La parte risultata vittoriosa nel merito nel giudizio di primo grado, al fine di evitare la preclusione di una questione risolta in senso ad essa sfavorevole, è tenuta a proporre appello incidentale, non essendo sufficiente ad impedire la formazione del giudicato sul punto la mera riproposizione della questione?
Per il convenuto vittorioso ma soccombente su eccezioni di merito c’è l’onere di appello incidentale o basta la mera riproposizione?
Gli Ermellini forniscono una risposta risolutiva alle problematiche in questione.
Quali sono le modalità (appello incidentale. o mera riproposizione) con cui la parte risultata vittoriosa in primo grado debba devolvere al giudice di appello un’eccezione di merito disattesa in primo grado?
La parte risultata vittoriosa nel merito nel giudizio di primo grado, al fine di evitare la preclusione di una questione risolta in senso ad essa sfavorevole, è tenuta a proporre appello incidentale, non essendo sufficiente ad impedire la formazione del giudicato sul punto la mera riproposizione della questione?
Per il convenuto vittorioso ma soccombente su eccezioni di merito c’è l’onere di appello incidentale o basta la mera riproposizione?
Gli Ermellini forniscono una risposta risolutiva alle problematiche in questione.
Nel processo tributario, la disposizione in base alla quale in grado d'appello è fatta salva la facoltà delle parti di produrre nuovi documenti, va ritenuta applicabile non solo allorché tali documenti costituiscano di per sé una prova, ma altresì quando i medesimi siano utilizzati quali meri elementi indiziari.
Ricordiamo che in sede di appello tributario non sono ammissibili nuove domande e possono essere contestate solo le eccezioni non accolte in primo grado.
Il fisco che produce in appello il solo avviso di ricevimento del plico raccomandato contenente l'atto di appello notificato direttamente a mezzo posta e non recante l’indicazione della data di spedizione della raccomandata, ma non anche la fotocopia della relativa ricevuta di spedizione della raccomandata, rischia la declaratoria dell’inammissibilità dell’appello?
La produzione documentale in questione, avvenuta dopo la costituzione dell’appellante, ed all’esito di un rinvio ad hoc dell’udienza, impedisce l’inammissibilità già maturatasi?
L'originale del ricorso notificato ovvero copia del ricorso consegnato o spedito per posta, con fotocopia della ricevuta di deposito o della spedizione per raccomandata a mezzo del servizio postale) è richiesto esplicitamente a pena d’inammissibilità?
Il giudice può di propria iniziativa rimettere in termini il contribuente che assume di essere incorsa nella decadenza da una attività processuale per causa non imputabile?
La produzione documentale in questione, avvenuta dopo la costituzione dell’appellante, ed all’esito di un rinvio ad hoc dell’udienza, impedisce l’inammissibilità già maturatasi?
L'originale del ricorso notificato ovvero copia del ricorso consegnato o spedito per posta, con fotocopia della ricevuta di deposito o della spedizione per raccomandata a mezzo del servizio postale) è richiesto esplicitamente a pena d’inammissibilità?
Il giudice può di propria iniziativa rimettere in termini il contribuente che assume di essere incorsa nella decadenza da una attività processuale per causa non imputabile?
La sentenza scritta a mano dall’estensore, scarsamente comprensibile o illeggibile, è da ritenere non valida e quindi inutilizzabile dal giudice d’appello per decidere la controversia.
La validità della decisione è subordinata al fatto che alle parti processuali o al giudice del grado superiore non può essere richiesto un lavoro di interpretazione che superi l’impegno derivante dalla lettura.
Il tema in argomento riguarda la validità della sentenza scritta a mano dall'estensore/relatore, fattispecie ormai infrequente e tuttavia non del tutto scomparsa nonostante l’introduzione del processo tributario telematico.
La validità della decisione è subordinata al fatto che alle parti processuali o al giudice del grado superiore non può essere richiesto un lavoro di interpretazione che superi l’impegno derivante dalla lettura.
Il tema in argomento riguarda la validità della sentenza scritta a mano dall'estensore/relatore, fattispecie ormai infrequente e tuttavia non del tutto scomparsa nonostante l’introduzione del processo tributario telematico.
Nel processo tributario l’atto di appello è da ritenersi valido anche se difetti di un requisito formale che, tuttavia, non sia così rilevante da incidere e rendere illegittimo il ricorso.
Nel giudizio di appello tributario il divieto di proporre nuove domande vale anche per l’ufficio finanziario a cui non è consentito mutare i termini della contestazione.
L’interessante principio è contenuto in una recente sentenza di Cassazione da cui emerge che la novità della domanda proposta in appello deve essere valutata in relazione ai presupposti di fatto e di diritto che sono alla base dell’atto impositivo
L’interessante principio è contenuto in una recente sentenza di Cassazione da cui emerge che la novità della domanda proposta in appello deve essere valutata in relazione ai presupposti di fatto e di diritto che sono alla base dell’atto impositivo
Quali sono gli effetti, ai fini della notifica dell'appello, della variazione di studio del difensore?
La mancata rituale comunicazione del trasferimento alla controparte del difensore domiciliatario comporta l’onere del notificante di effettuare apposite ricerche per individuare il nuovo luogo di notificazione?
Grava sull’Ufficio appellante l’onere di verificare la variazione di domicilio del difensore?
Grava sull’Ufficio appellante l’onere di verificare la variazione di domicilio del difensore?
Nel processo tributario in sede di appello vige il divieto di ius novorum sia per il contribuente che per il Fisco. Dedichiamo questo intervento ad una recente sentenza di Cassazione che analizza il principio giuridico del suddetto divieto.
Trattiamo i profili di responsabilità del difensore tributario nei confronti del cliente: quando può essere chiamato a rispondere della propria attività professionale? Solo la prova di una elevata probabilità di vittoria comporta la responsabilità del difensore per il mancato appello. La Cassazione si esprime a riguardo...
E’ rinnovabile la notifica del gravame del Fisco eseguita presso il primo difensore, revocato dal contribuente, e non presso quello nominato in sostituzione già nel primo grado del giudizio.
La conseguenza giuridica che deriva da tale evidente vizio procedurale non è l’inesistenza della notifica ovvero l’inammissibilità dell’appello, ma la nullità che implica la sua rinnovazione? Occorre distinguere i casi di inesistenza da quelli di nullità della notificazione?
La conseguenza giuridica che deriva da tale evidente vizio procedurale non è l’inesistenza della notifica ovvero l’inammissibilità dell’appello, ma la nullità che implica la sua rinnovazione? Occorre distinguere i casi di inesistenza da quelli di nullità della notificazione?
Il giudice del gravame può omettere di pronunciare sui motivi di impugnazione proposti dall'appellante ritenendoli assorbiti dalla statuizione di nullità della sentenza di primo grado per difetto di motivazione?
Il giudice del gravame può dunque sostanzialmente negare l’effetto devolutivo dell’appello?
Il presente contributo, nel dare risposta a tale interrogativo, fornisce precisi spunti per l’adozione da parte del difensore della corretta ed efficace strategia processuale o linea difensiva.
La Corte ha affermato che ormai è un principio consolidato nella giurisprudenza quello secondo cui le parti possono produrre in appello nuovi documenti, anche ove preesistenti al giudizio di primo grado. Invero, in tale materia, non trova applicazione il divieto di proporre domanda nuove in appello
A seguito della notifica, da parte dell’Ente convenuto nel giudizio di primo grado, dell’appello avverso la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale che abbia accolto in tutto o in parte il ricorso proposto dal contribuente, il difensore si trova dinanzi alla non sempre agevole scelta tra la produzione del mero atto di controdeduzioni avverso le eccezioni mosse in appello dalla controparte e la proposizione, in seno al medesimo atto di controdeduzioni, dell’appello incidentale
Domani venerdì 7 dicembre scade il termine per i contribuenti che, pur avendo aderito alla rottamazione – bis delle cartelle di pagamento, non hanno versato le rate aventi scadenza nei mesi di luglio, settembre e ottobre del 2018. Una volta spirato anche questo termine, si verificherà la decadenza dal beneficio senza che sussista la possibilità di presentare entro il 30 aprile prossimo la relativa istanza e rientrare nella rottamazione – ter
Non è inammissibile l’appello presentato in modo telematico dalla parte resistente a seguito di ricorso cartaceo proposto dal ricorrente. La parte resistente (amministrazione finanziaria) può depositare l’appello telematicamente se il ricorrente ha proposto quello cartaceo in primo grado, atteso che solo il ricorrente che utilizza in primo grado le modalità telematiche di notifica e deposito del ricorso è vincolato anche in appello
La sospensione del processo non è applicabile allorché la causa tributaria ipotizzata quale pregiudicante penda in grado di appello, potendo in tal caso trovare applicazione solo l'art. 337, secondo comma, cod. proc. civ., secondo il quale il giudice ha facoltà di sospendere il processo ove una delle parti invochi l'autorità di una sentenza a sé favorevole, ma non ancora definitiva
La sentenza di appello deve essere sempre motivata pena la nullità della stessa. Il vizio di omessa o apparente motivazione ricorre quando il giudice non effettua una disamina logico-giuridica degli elementi posti a base della decisione
E’ consentito presentare nuovi documenti in appello anche se gli stessi erano già disponibili dal primo grado di giudizio. Il deposito della nuova documentazione deve avvenire nel rispetto del principio di difesa e del contraddittorio, fino a venti giorni liberi prima della data di trattazione del ricorso
Trattiamo il tema dell'inammissibilità dell’appello nelle ipotesi di mancanza o di assoluta incertezza della indicazione della commissione tributaria a cui è diretto, dell'appellante e delle altre parti nei cui confronti è proposto, degli estremi della sentenza impugnata, dell'esposizione sommaria dei fatti, dell’oggetto della domanda e dei motivi specifici dell'impugnazione
Il giudice di appello deve indicare gli elementi da cui ha tratto il proprio convincimento pena la nullità della sentenza. Il vizio di omessa o apparente motivazione ricorre, infatti, quando il giudice non effettua una disamina logico-giuridica degli elementi posti a base della decisione. Questo è quanto emerge dalla presente sentenza.
Deve ritenersi nulla la sentenza di appello motivata per relationem alla sentenza di primo grado, qualora la laconicità della motivazione non consenta di appurare l’iter logico-giuridico seguito dal giudice
Le sentenze della Commissione Tributaria Provinciale possono essere impugnate con ricorso in appello innanzi alla Commissione Tributaria Regionale. Il giudizio in appello viene regolato dalle stesse disposizioni che disciplinano il giudizio di primo grado in quanto compatibili; analizziamo una serie di problematiche relative all'appello
La notifica dell’appello prodotta dall’ufficio finanziario in via telematica (cioè a mezzo PEC) è da ritenersi inammissibile; approfittiamo del caso per proporre alcune valutazioni sul processo tributario telematico
Prendendo spunto da una sentenza di Cassazione, analizziamo l'ammissibilità degli atti processuali sottoscritti dal solo contribuente in violazione dell’obbligo di assistenza tecnica
L'appello tributario notificato alla controparte fuori dai termini di legge è inammissibile. Nel caso in esame Equitalia è stata condannata al pagamento delle spese processuali per aver notificato l'appello fuori termine
Nel processo tributario non si possono produrre nuove domande in fase di appello, si tratta del divieto di ius novorum: in questo articolo analizziamo come viene trattato dalla giurisprudenza di Cassazione questo divieto - l'articolo contiene utilissimi spunti giurisprudenziali per il difensore tributario.
Segnaliamo un interessante caso di notifica nel processo tributario: cosa accade in caso di sostituzione del domiciliatario mentre stanno decorrendo i termini per la proposizione dell'appello?
Analisi di un particolare caso di possible revocazione della sentenza: contro l’appello dichiarato inammissibile (per tardività) per errore del giudice nell’individuazione del dies a quo di decorrenza del termine di impugnazione è esperibile il ricorso per revocazione ordinaria o il ricorso per cassazione?