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Le presunzioni consistono in fatti o nozioni che, sebbene acquisiti o conosciuti, non forniscono alcuna diretta dimostrazione di situazioni o accadimenti, ma permettono comunque di risalire a queste attraverso un processo di logica consequenzialità.
In pratica, sono le conseguenze che la legge o il giudice trae da un fatto noto per risalire a un fatto ignorato.
Presunzioni legali, semplici e semplicissime
Si parla di presunzioni legali, se individuate direttamente dalla legge e presunzioni semplici, se ricavate ed apprezzate dal giudice; queste ultime possono essere ammesse solo se gravi, precise e concordanti.
Le presunzioni prive dei requisiti di gravità, precisione e concordanza vengono definite semplicissime.
Presunzioni legali assolute e relative
Le presunzioni legali, a loro volta, si distinguono, in assolute (iuris et de iure) o relative (iuris tantum); le prime, a differenza delle seconde, non ammettono la prova contraria.
Le presunzioni legali assolute hanno quindi un rilievo sostanziale, in quanto integrano direttamente la fattispecie che, secondo la previsione normativa, produce un certo effetto giuridico; quelle legali relative e quelle semplici, invece, rilevano esclusivamente sul piano probatorio.
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Riferimenti normativi:
• Art. 2729 C.C.