Il diritto si è fermato a Eboli (così Carlo Levi intitolerebbe oggi il suo libro). Può il Fisco tassare i soci per utili extracontabili anche se l’accertamento verso la società è nullo per ragioni formali? Una recente sentenza lo ammette, riaffermando la forza della presunzione nelle compagini a base ristretta. Nessun obbligo per l’Amministrazione di dimostrare la distribuzione effettiva, con effetti che sollevano dubbi sull’equilibrio tra presunzione, prova e garanzie per il contribuente.
Utili extracontabili e società estinta: la Cassazione conferma la forza della presunzione
Società estinta e avviso di accertamento: il limiti giuridici
La Corte di Cassazione si è pronunciata sulla liceità di un avviso di accertamento recante la presunta distribuzione ai soci di utili extracontabili raccordata alla ristretta base societaria a fronte di un accertamento notificato alla società già estinta prima dell’entrata in vigore dell’art. 28 del D.Lgs 175/2014 e della convenzionale ultrattività quinquennale della medesima.
La ricorrente sosteneva, quindi, la nullità dell’accertamento personale in quanto causalmente derivante da un provvedimento nei confronti di società estinta.
Validità dell’accertamento personale e rilevanza del merito
La Cassazione nella sentenza in esame ha ritenuto infondato il motivo precisando testualmente:
“È senz’altro vero che l’accertamento a carico della società in ordine ai ricavi non contabilizzati costituisce il presupposto necessario per l’accertamento a carico dei soci in ordine ai dividendi giacché, in mancanza, non sussiste la prova dello stesso fatto costitutivo della pretesa tributaria, con l’effetto che deve essere dichiarato illegittimo l’avviso di accertamento che ipotizzi la percezione di maggiori utili societari in capo al socio, quando non sia stata preventivamente accertata la posizione della società di capitali, evidenziando in capo alla medesima un maggior reddito non dichiarato.
Tuttavia, va anche precisato che solo l’annullamento per motivi attinenti al merito della pretesa tributaria dell’avviso di accertamento emesso nei confronti della società sancito con sentenza passata in giudicato, avendo carattere pregiudicante, spiega i suoi effetti a favore di tutti i soci e quindi anche nel connesso giudizio avente ad oggetto l’avviso di accertamento notificato al singolo socio, in quanto detto accertamento negativo sul piano del merito rimuove il presupposto da cui dipende il maggior utile da partecipazione conseguito dal soci.
Diverso è il caso in cui l’accertamento operato nei confronti della società sia stato annullato per motivi di rito come nel caso di estinzione della società in data antecedente alla notifica dell’avviso di accertamento nei su