Essere assolti in sede penale non significa evitare l’accertamento fiscale: lo chiarisce la Cassazione, ricordando che il giudice tributario decide in modo autonomo. E le nuove regole sul giudicato penale non valgono se l’assoluzione arriva dal GUP e non da un dibattimento vero e proprio.
Giudicato penale e processo tributario: la Cassazione chiarisce i limiti
Sentenza penale ignorata nel processo tributario: legittimo? Il caso di Cassazione
La Corte di Cassazione ha chiarito l’efficacia del giudicato penale nell’ambito del processo tributario.
Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate, in seguito ad una verifica svolta dalla Guardia di Finanza, accertava, nei confronti di una Sas e dei singoli soci, l’indebita deduzione di costi, con determinazione di un maggior reddito d’impresa imponibile, e conseguente recupero ai fini IRAP e IVA in capo alla società e IRPEF a carico dei soci.
I contribuenti impugnavano dinanzi la Commissione Tributaria Provinciale i due avvisi di accertamento emessi e i giudici di primo grado accoglievano i ricorsi.
Su appello dell’Ufficio la Commissione Tributaria Regionale confermava invece la pretesa dell’Amministrazione, con sentenza contro la quale i contribuenti proponevano infine ricorso per cassazione, deducendo, per quanto di interesse, l’omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio oggetto di discussione, nella parte in cui i giudici di secondo grado non avevano valutato la sentenza pensale