La Cassazione, con una nuova sentenza, ha affermato un principio di grande rilievo: il giudicato assolutorio penale non annulla automaticamente gli accertamenti fiscali, ma incide solo sulle sanzioni. Questo intervento segna un’importante evoluzione nella recente riforma fiscale, ridefinendo i confini tra giustizia penale e tributaria. Quali le conseguenze per contribuenti e Fisco?
Giudicato penale e processo tributario: la cassazione chiarisce i limiti di applicazione
L’art. 21-bis del D.lgs. n. 74 del 2000, in base al quale la sentenza penale dibattimentale di assoluzione, con le formule perché il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto, ha, nel processo tributario, efficacia di giudicato quanto ai fatti materiali, si riferisce, alla luce di una interpretazione letterale, sistematica, costituzionalmente orientata e in conformità ai principi unionali, esclusivamente alle sanzioni tributarie e non all’accertamento dell’imposta, rispetto alla quale la sentenza penale assolutoria ha rilievo solo come elemento di prova, oggetto di autonoma valutazione da parte del giudice tributario unitamente agli altri elementi di prova introdotti nel giudizio.
Il caso: contestazione di fatture inesistenti
La Corte di Cassazione, con la Sentenza 14/02/2025 n. 3800, ha affermato un rilevantissimo principio, limitando la valenza “automatica” del giudicato assolutorio penale nel processo tributario alle sole sanzioni.
Nel caso di specie, la società contribuente impugnava un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle entrate per l’anno d’imposta 2015 per Ires, IVA e Irap in relazione alla contabilizzazione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, nonché per aver dedotto costi non di competenza in quanto relativi a prestazioni svolte nell’anno 2014.
Il ricorso veniva accolto dalla Commissione Tributaria Provinciale limitatamente alle prestazioni fornite da uno dei fornitori e ai costi indeducibili perché non di competenza e rigettato per il resto. La Corte di giustizia tributaria di secondo grado riformava poi la decisione e annullava, nella sua integrità, l’avviso di accertamento, rilevando che il Tribunale, con sentenza del 2022, aveva assolto il legale rappresen