Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emanato un atteso atto di indirizzo che segna una svolta nella gestione dei controlli e delle controversie sui crediti d’imposta; il documento invita l’Amministrazione finanziaria a valutare con attenzione l’annullamento degli atti impositivi non fondati, soprattutto laddove il contribuente abbia prodotto una certificazione tecnica degli investimenti. Il nuovo indirizzo del MEF mira a ridurre il contenzioso e a garantire maggiore certezza giuridica, valorizzando la certificazione tecnica come strumento di tutela per le imprese e di razionalizzazione dei controlli per il Fisco.
Gli atti impositivi infondati, specie se basati su mere valutazioni tecniche già certificate, dovranno essere annullati o rivisti, anche in autotutela, per evitare inutili conflitti e danni economici e reputazionali.
Crediti d’imposta sotto esame: nuove regole, distinzioni e tutele secondo il MEF
Il provvedimento con un atto di indirizzo del MEF, in tema di crediti di imposta non spettanti o inesistenti, si inserisce nel quadro della recente riforma iniziata con il D.Lgs. 87/2024, che ha introdotto una distinzione chiara tra:
- crediti d’imposta “inesistenti”: quando mancano i requisiti previsti dalla legge o dai decreti attuativi.
- crediti d’imposta “non spettanti”: quando il credito è negato per ragioni tecniche non espressamente richiamate dalla normativa, oppure per errori nelle modalità di fruizione o per limiti quantitativi superati.
Questa distinzione è fondamentale anche sul piano sanzionatorio e penale: i crediti “inesistenti” sono soggetti a regimi più severi rispetto a quelli “non spettanti”.
L’attuale definizione di credito inesistente
Evidenzia il documento del MEF, come anticipato, che a differenza che nel passato, nell’attuale definizione di crediti “inesistenti” è stato soppresso l’inciso:
“e la cui inesistenza non sia riscontrabile mediante controlli di cui agli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e all’articolo 54-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633”;
…tale inciso, secondo le Sezioni Unite della Cassazione (cfr. sentenza 11 dicembre 2023, 34419), sarebbe servito a delimitare, in q