Analizziamo come la riforma fiscale intende ridisegnare la tassazione delle rendite finanziarie. Il principale obiettivo del legislatore tributario è di armonizzare i regimi fiscali di imposizione sul risparmio…
La tassazione delle rendite finanziarie nella Legge Delega di riforma fiscale
La Legge Delega di Riforma Fiscale prevede, anche con finalità di semplificazione, l’applicazione di un unico criterio di tassazione dei redditi finanziari, comprendendo in tale categoria anche i redditi di capitale.
In pratica le componenti finanziarie, attive e passive sono riconducibili in un’unica categoria reddituale denominata “risultato complessivo netto dei redditi finanziari”.
Il principale obiettivo del legislatore tributario è quello di armonizzare i regimi fiscali di imposizione del risparmio.
La determinazione dei predetti redditi sarà effettuata in base al principio di cassa e non di maturazione.
La determinazione della base imponibile e il nuovo sistema di tassazione
La base imponibile dei redditi finanziari sarà costituita dalla somma di tutti i proventi percepiti e di tutte le plusvalenze/minusvalenze e differenziali realizzati nel periodo d’imposta.
L’imposta sostitutiva sul risultato complessivo, sarà autoliquidata dal contribuente nella dichiarazione dei redditi.
Sarà previsto un solo regime semplificato, la cui gestione fiscale sarà demandata alle banche e ad altri intermediari autorizzati.
La base imponibile oggetto dell’imposta sostitutiva rappresenta il frutto della compensazione tra proventi finanziari positivi e negativi.
La tassazione non riguarderà, quindi, le singole operazioni, ma la massa complessiva netta.
Il nuovo criterio di tassazione dovrebbe determinare una sensibile riduzione del gettito proprio per effetto della compensazione tra componenti positive e negative.
La questione delle ritenute
Pertanto, il nuovo sistema potrebbe entrate in vigore con gradualità. La nuova previsione dovrà essere coordinata con il sistema di ritenute e imposte sostitutive in vigore sui redditi di capitale.
E’ necessario prevedere che le ritenute subite siano scomputabili dall’imposta sostitutiva applicata sul reddito complessivo netto dei redditi finanziari.
Invece, nel sistema semplificato, le ritenute dovrebbero essere completamente disapplicate come oggi avviene nel risparmio gestito.
Le ulteriori novità
L’applicazione del criterio di cassa determinerà l’abrogazione dell’opzione per il regime cosiddetto del risparmio gestito fondato esclusivamente sul criterio della maturazione, che quindi determina la rilevanza fiscale di redditi e perdite non ancora realizzati.
Secondo la novella dovrebbero assumere rilevanza anche le perdite derivanti dal recesso del socio, dall’esclusione dello stesso, dal riscatto delle azioni e dalla riduzione del capitale esuberante.
Le modifiche indicate, però, non saranno le uniche.
Il legislatore dovrebbe prevedere che il costo fiscalmente riconosciuto non è solo quello derivante dagli acquisti effettuati a titolo oneroso, ma anche quello dichiarato nella dichiarazione di successione, come già previsto per i redditi diversi.
I due regimi, quello del risultato complessivo netto dei redditi finanziari e quello semplificato, sostituiranno completamente i diversi regimi attualmente in vigore e l’imposta, come detto, sarà direttamente autoliquidata dal contribuente all’interno del Modello Redditi.
La semplificazione non sarà di poco conto.
Il legislatore è dunque consapevole come i regimi attualmente in vigore siano del tutto irrazionali e per tale ragione ne dispone la sostituzione, mediante l’armonizzazione della relativa disciplina.
Inoltre, come già detto, il legislatore prevede il riconoscimento anche delle perdite derivanti da qualsiasi rapporto relativo all’impiego di capitale.
Per tale ragione, la base imponibile risulterà di fatto ulteriormente erosa con la conseguente ed ulteriore diminuzione del relativo gettito derivante dall’applicazione della predetta imposta sostitutiva.
Tale circostanza renderà graduale il passaggio al nuovo sistema.
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A cura di Nicola Forte
Venerdì 8 settembre 2023