Chiarimenti INPS sull’ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa)

L’INPS ha fornito istruzioni e chiarimenti in merito all’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa denominata ISCRO.
Con un comunicato del 2/07/2021, ha reso noto di aver attivato il servizio online per la presentazione della domanda.
Per l’anno 2021 la domanda di indennità potrà presentarsi a partire dall’1/7/2021 e fino al 31/10/2021.

ISCRO: la disoccupazione per i professionisti

inps chiarimenti iscroCome noto, la Legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020) ha istituito per il triennio 2021-2023, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), riconosciuta per sei mensilità, a favore dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata in possesso di determinati requisiti.

L’indennità è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall’Agenzia Entrate e già trasmesso dalla stessa all’INPS alla data di presentazione della domanda.

L’erogazione dell’indennità ISCRO è accompagnata dalla partecipazione, da parte dei beneficiari della prestazione, a percorsi di aggiornamento professionale, i cui criteri e modalità di definizione sono stabiliti con apposito decreto ministeriale.

E’ affidato all’ANPAL il monitoraggio della partecipazione dei beneficiari dell’indennità ai percorsi di aggiornamento professionale.

Per accedere all’indennità, l’assicurato deve essere titolare di partita IVA attiva da almeno 4 anni per lo svolgimento dell’attività che ha dato luogo all’iscrizione alla Gestione separata alla data di presentazione della domanda.

Il calcolo avviene a ritroso di quattro anni dalla data di presentazione della domanda, ed in tale periodo deve risultare presente una attività professionale attiva con relativa partita IVA e la stessa deve essere connessa all’attività autonoma per cui l’assicurato intende presentare domanda di indennità.

Nel caso in cui il soggetto sia partecipante a studio associato, sarà verificata la sua partecipazione nello studio nel periodo di osservazione per il riconoscimento del beneficio.

 

Requisiti per accedere all’ISCRO

Dal punto di vista previdenziale, è richiesto che il richiedente non sia titolare di trattamenti pensionistici diretti a carico, anche pro quota, dell’AGO e delle forme esclusive, sostitutive, esonerative e integrative della stessa, delle forme previdenziali compatibili con l’AGO, della Gestione separata, degli enti di previdenza privati, nonché dell’APE sociale, nonché iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Inoltre, non deve risultare beneficiario del reddito di cittadinanza.

Tutti i suddetti requisiti devono sussistere, a pena di decadenza, alla data di presentazione della domanda e durante l’intero periodo di fruizione della prestazione ISCRO.

Il richiedente deve inoltre risultare in regola con gli adempimenti contributivi e i versamenti previdenziali obbligatori.

In altre parole, il riconoscimento dell’indennità è subordinato all’esito positivo della verifica di regolarità contributiva tramite il rilascio del DURC.

Sono poi previsti dei requisiti reddituali, ossia che, nell’anno precedente la presentazione della domanda, si sia conseguito un reddito da lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei 3 anni precedenti l’anno che precede quello di presentazione della domanda.

Pertanto, il reddito utile per la verifica del requisito varia in funzione dell’anno di presentazione della domanda; per quelle presentate nel 2021, quindi, il reddito da lavoro autonomo da prendere in considerazione è quello risultante dalla dichiarazione dei redditi dell’anno 2020 che deve essere inferiore al 50% dei media dei redditi di lavoro autonomo del triennio 2017-2019.

Altro requisito reddituale è quello di aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito di importo pari o inferiore a € 8.145.

Il reddito di riferimento è relativo al solo reddito prodotto per lo svolgimento dell’attività autonoma ex comma 1, art. 53, TUIR, ed esposto nella dichiarazione dei redditi nel rispettivo quadro (RE, nel caso di attività professionale individuale, RH, nel caso di partecipazione a studi associati, o LM, nel caso di contribuenti forfetari).

Il reddito non si riferisce anche ad altre tipologie di reddito quale il reddito da lavoro dipendente o parasubordinato o di partecipazione ad impresa.

 

Decadenza dal beneficio

Il beneficiario decade dal diritto alla prestazione nei casi di:

  • cessazione della partita IVA nel corso dell’erogazione dell’indennità;
  • titolarità di trattamento pensionistico diretto;
  • iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • titolarità del reddito di cittadinanza.

In tal caso, non potrà accedere una seconda volta alla prestazione nel triennio 2021–2023 pur non avendo beneficiato della prestazione per tutte le 6 mensilità.

 

Puoi approfondire l’ISCRO anche nei seguenti articoli:

Indennità ISCRO per autonomi: istruzioni operative dell’INPS

ISCRO per liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata: al via le domande dall’1 luglio 2021

ISCRO: nasce la disoccupazione per i professionisti

Lavoratori autonomi: nuova aliquota per l’indennità ISCRO nella Gestione Separata – Circolare del lavoro del 26 febbraio 2021

L’indennità Iscro per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS – Circolare del lavoro del 16 febbraio 2021

Contributi 2021 Gestione Separata INPS

 

A cura di Danilo Sciuto

Mercoledì 8 luglio 2021