Dopo l’introduzione del contratto di espansione, sostitutivo del precedente intervento di solidarietà espansiva, le aziende di grandi dimensioni hanno un nuovo strumento per favorire l’esodo e la nuova occupazione. Ma gli interventi previsti possono garantire l’accesso anche alle aziende che non rientrano nel campo di applicazione di CIGO e CIGS?
Il Decreto Crescita introduce il contratto di espansione
Il contratto di espansione è stato introdotto con il Decreto Crescita allo scopo di istituire la solidarietà espansiva, per favorire il ricambio generazionale e l’ammodernamento delle condizioni organizzative e produttive nelle aziende di grandi dimensioni.
A partire dal 30 giugno 2019 il contratto di espansione va a sostituire il precedente contratto di solidarietà espansiva.
Tale contratto di espansione, riservato alle imprese con un numero di lavoratori superiore alle 1000 unità, è stato introdotto con il D.L. n. 34/2019, cd. “Decreto Crescita”, convertito con modificazioni dalla L. n. 58/2019.
In particolare, il contratto di espansione è stato introdotto con l’articolo 26-quater, il quale – novellando l’articolo 41 del D.Lgs. n. 148/2015 – ha come obiettivo quello di fornire alle grandi aziende un sostentamento per superare le regole organizzative e di gestione del lavoro attualmente presenti con l’esodo dei dipendenti vicini alla pensione e dei meccanismi formativi che garantiscono ai lavoratori di aggiornare le proprie competenze.
Tale tipologia di agevolazione in favore delle