Il contratto di espansione, introdotto dal Decreto Crescita, sostituisce la solidarietà espansiva, con notevoli misure volte a favorire il ricambio generazionale nelle aziende di grandi dimensioni.
Con tale opportunità le aziende potranno favorire il pensionamento anticipato dei dipendenti che si trovano a non più di 5 anni dalla maturazione del diritto, ma anche implementare l’organizzazione interna, favorendo fenomeni di riorganizzazione del lavoro con specifici obiettivi da raggiungere.
Il contratto di espansione: che cos’è
Il contratto di espansione è uno strumento rivolto alle imprese con un organico superiore alle 1000 unità lavorative ed è stato introdotto con il Decreto Crescita, D.L. n. 34/2019, convertito con modificazioni con L. n. 58/2019.
L’articolo 26-quater ha infatti novellato quanto previsto dall’articolo 41 del D.Lgs. n. 148/2015, con l’introduzione del cosiddetto “contratto di espansione”, il quale si pone l’obiettivo di fornire alle aziende di grandi dimensioni un aiuto al superamento delle attuali regole organizzative e di gestione del lavoro, favorendo l’esodo di dipendenti prossimi alla pensione e un circuito di formazione tale da adeguare le competenze della restante parte dei dipendenti alle richieste del mercato, dell’impresa e del settore di appartenenza.
Contratto di espansione: caratteristiche e funzionamento
Tale contratto, che è stato introdotto in via sperimentale per il biennio 2019-2020, va a sostituire il contratto di solidarietà espansiva a partire dal 30 giugno 2019.
Con tale contratto, per gli anni 2019 e 2020, le aziende con organico superiore a 1000 dipendenti, nell’ambito di processi di industriali