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L'Agenzia delle Entrate chiarisce alcuni aspetti riguardanti la compilazione della Certificazione Unica 2024 (CU 2024) in merito ai dati relativi ai figli a carico.
In particolare, l'Amministrazione Finanziaria risponde al Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro con riferimento alle osservazioni inviate in merito al contenuto della Risoluzione avente ad oggetto la compilazione della sezione “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” della Certificazione Unica 2024.
Interlocuzione con INPS per i dati dei figli a carico nella CU 2024
L'Agenzia delle Entrate dopo aver interloquito in merito con l'Istituto Previdenziale, ha segnalato che acquisirà – a partire dalla Dichiarazione Precompilata 2024 riferita al periodo d'imposta 2023 – i dati dei figli a carico per i quali ha erogato l'assegno unico universale.
Quando è stata emanata la Risoluzione, non era però ancora certa la possibilità di acquisire uno specifico flusso di dati da parte dell'Inps, ma a seguito di interlocuzione tra i due Enti, l'Agenzia Entrate sottolinea che si può ritenere superato l'invito – formulato nei confronti dei sostituti di imposta – a comunicare tramite le Certificazioni Uniche 2024 anche i codici fiscali dei figli con riferimento ai quali è stato riconosciuto l'assegno unico.
Come sottolineato dall’Agenzia Entrate, resta fermo che, qualora il sostituto d'imposta disponga di tali elementi o non abbia particolari difficoltà a reperirli, potrebbe inoltrarli per il tramite della Certificazione Unica con lo scopo di incrementare il patrimonio informativo dell'Agenzia e consentire un confronto con i dati comunicati dall'Inps.
Casi nei quali è necessaria la comunicazione da parte del sostituto
Ciò premesso, l'Agenzia delle Entrate sottolinea che la Risoluzione 55/E/2023 aveva evidenziato i casi in cui anche in assenza del riconoscimento della detrazione a fini Irpef per i figli a carico nella CU 2024 sussiste comunque l'obbligo di riportare i dati dei figli a carico del dipendente da parte del sostituto d'imposta all'interno del prospetto della Certificazione Unica, ancorché per tali figli sia stato riconosciuto l'assegno unico.
Più in dettaglio, tre sono le situazioni in cui sussiste tale obbligo per il sostituto d'imposta, anche in assenza del riconoscimento della detrazione Irpef per figli a carico ossia:
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caso del dipendente che richiede al sostituto in sede di conguaglio il riconoscimento di una detrazione per le spese sostenute per conto del figlio.
Es.: spesa di visita medica intestata al figlio; in tali casi i figli di età inferiore ai 21 anni sono considerati fiscalmente a carico anche se per gli stessi il contribuente non può avvalersi di detrazioni per carichi di famiglia ma può usufruire delle detrazioni e deduzioni previste per oneri e spese sostenuti nel loro interesse;
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agevolazioni ai fini del calcolo dell’addizionale regionale IRPEF,
se previsti da apposita Legge Regionale, in presenza di figli a carico; in tal caso se il sostituto non acquisisce dal dipendente le informazioni relative ai figli a carico riportandoli all'interno della Certificazione Unica, non sarà di conseguenza in grado di calcolare correttamente l'ammontare dell'addizionale dovuta, costringendo il lavoratore a dover presentare la dichiarazione dei redditi per rettificare la propria situazione;
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questione dei fringe benefit.
Per il 2023, è infatti prevista la possibilità di ottenere la non concorrenza alla formazione del reddito del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati da parte del datore di lavoro ai lavoratori dipendenti con figli a carico entro il limite di 3.000 €.
Per tale ragione il lavoratore deve comunicare i codici fiscali al sostituto, che provvede a riportare tali dati nel prospetto dei familiari a carico, anche se per tali familiari non è stata usufruita alcuna detrazione.
Fonte: Risoluzione Agenzia Entrate 55/E/2023.
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A cura di Antonella Madia
Lunedì 20 novembre 2023