Vediamo come, utilizzando lo strumento del ravvedimento operoso, possa diventare possibile un mini slittamento in proprio del termine per rinviare il pagamento delle imposte al 20 agosto 2023 quasi senza alcuna maggiorazione.
Come ogni anno con l’approssimarsi dei giorni di scadenza per il versamento delle imposte si iniziano a leggere le ipotesi di mini-slittamento.
Gli addetti ai lavori sono ormai abituati alle proroghe, ufficializzate a volte anche a tempo scaduto, sicché ha quasi destato sorpresa, quest’anno, il comunicato reso noto “addirittura” il 14 giugno – ovvero in netto anticipo rispetto alla data ordinaria – nel quale è stato anticipato lo slittamento delle scadenze (anche se per i soli soggetti ISA ed i forfettari e minimi), ma solo relativamente a quella ordinaria del 30 giugno 2023.
In altre parole, i versamenti delle imposte scaturenti dalla dichiarazione dei redditi potranno essere effettuati entro il 20 Luglio 2023 (rispetto al 30 Giugno originario) senza alcuna maggiorazione; quest’ultima verrà invece applicata, dunque, ai soli versamenti effettuati (dal 21 Luglio 2023) al 31 luglio, ossia, curiosamente, dopo soli 11 giorni dalla scadenza del termine per pagare senza la maggiorazione (invece dei canonici 30 giorni).
Questa, a torto o a ragione, la situazione.
Da più parti si sarebbe auspicata la possibilità di pagare il 20 Agosto con lo 0,40%, anche se, viste le esperienze degli ultimi anni, il detto “mai dire mai” è ancora più vero in campo fiscale.
NdR: Vedi qui le scadenze del modello Redditi 2023
E’ possibile pagare imposte lo stesso al 20 agosto 2023 a costo quasi zero?
Ma supponiamo adesso che un contribuente decida di pagare le imposte avvalendosi del maggior termine del 31/07/2023, maggiorando quindi le somme dello 0,40% fisso.
Potrebbe succedere che, anziché pagare proprio il 31 Luglio, decida di farlo con ravvedimento, con un giorno di ritardo, ossia l’1 Agosto 2023.
Ovviamente, in tal caso dovrà maggiorare l’importo, oltre che degli interessi, della sanzione per omesso versamento, che in caso di ritardo di un giorno è pari all’1%, che però, ravveduto, diventa 0,1% (ossia l’1% edittale ridotto a un decimo, come previsto dalle ordinarie regole per il ravvedimento operoso).
Ma il punto è che, come disposto l’art. 3-quater, comma 1, del D.L. n. 16/2012, convertito in L. n. 44/2012,
“i versamenti delle somme in scadenza dal 1° al 20 agosto di ogni anno, possono essere effettuati entro il giorno 20 dello stesso mese, senza alcuna ulteriore maggiorazione”.
In altre parole, sebbene lo stato dell’arte non preveda la possibilità di pagare con lo 0,40% oltre la data del 31 Luglio, tale risultato si ottiene semplicemente rinviando il pagamento di un solo giorno (che poi diventano 19 per quanto su detto), al costo dello 0,1% (un decimo di 1%).
Una opportunità sicuramente da valutare per quei contribuenti (pochi, invero) per i quali uno slittamento di venti giorni risulti utile.
NdR: sul tema trattato in questo intervento segnaliamo però una diversa interpretazione, che non ritiene applicabile quanto qui sopra indicato: Non è possibile pagare le imposte al 20 agosto 2023 a costo quasi zero
A cura di Danilo Sciuto
Venerdì 7 Luglio 2023