La dichiarazione IMU è un adempimento distinto dal versamento dell’imposta e riguarda solo i casi in cui intervengono variazioni relative agli immobili posseduti, quali acquisti, vendite, nuove destinazioni d’uso o cambiamenti nelle condizioni di esenzione. Non va presentata ogni anno, ma solo in presenza di modifiche rilevanti. Lunedì 29 settembre rappresenta l’ultimo giorno utile per presentare la dichiarazione in via tardiva: conoscere scadenze, modalità e sanzioni è fondamentale per gestire correttamente l’adempimento e comprendere eventuali costi legati alla regolarizzazione.
Dichiarazione IMU: ravvedimento operoso e quadro sanzionatorio
La dichiarazione IMU rappresenta un adempimento distinto rispetto al versamento dell’Imposta Municipale Propria (IMU) che deve essere presentata esclusivamente dai soggetti che possiedono immobili per i quali sono intervenute delle variazioni rilevanti ai fini della determinazione del tributo.
Essa va presentata al Comune in cui è ubicato l’immobile, in formato cartaceo o telematico, entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è iniziato il possesso o si sono verificate modifiche rilevanti.
Quando è necessario presentare la dichiarazione?
Le principali modifiche significative che comportano l’obbligo dichiarativo sono:
- acquisto o vendita di immobili;
- variazione della destinazione d’uso;
- inizio o cessazione del possesso;
- mutamenti nella condizione di esenzione o riduzione (es. un immobile viene dichiarato collabente o di interesse storico/artistico).
Non è richiesta ogni anno, ma soltanto quando intervengono variazioni rispetto alla situazione già comunicata o nota al Comune. La dichiarazione IMU relativa al periodo d’imposta 2024, pertanto, doveva essere presentata entro il 30 giugno 2025 utilizzando il modello dichiarativo IMU/IMPi di cui al DM 24 aprile 2024.
I soggetti passivi che non hanno rispettato tale termine possono regolarizzare la propria posizione tributaria mediante l’istituto del ravvedimento operoso, purché la dichiarazione sia presentata