Il regime di tassazione dei dividendi sta creando alcuni dubbi agli operatori. In questo articolo puntiamo il mouse su un caso spinoso: come si tassano i dividendi di partecipazioni che sono detenute in comunione?
Il regime fiscale dei dividendi percepiti da soci che detengono partecipazioni in comunione
Esaminiamo ad esempio la situazione che si viene a creare in caso di donazione (eventualmente attraverso un patto di famiglia) di partecipazioni ai discendenti.
Il problema è quello di valutare se le partecipazioni sono qualificate o non qualificate.
Per cogliere meglio il problema, si supponga che Tizio abbia donato ai tre figli il 51% delle quote della società Alfa srl.
I tre figli si sono impegnati a detenere le quote in comunione al fine di beneficiare dell’esenzione da imposta di donazione ex art. 3 comma 4 ter del D.Lgs. 346/1990.
Ci si può chiedere se la quota debba essere valutata nel complesso ed essere quindi considerata qualificata, oppure se la stessa debba essere considerata smembrata nelle tre sotto quote del 17% e quindi se ciascuna di esse debba essere considerata come non qualificata.
La distinzione non appare priva di rilievo, quanto meno in relazione alla tassazione dei dividendi deliberati entro il 2022 e maturati fino al 2017[1].
Volendo poi complicare la questione, si supponga che i tre fratelli detengano già a titolo personale una partecipazione del 13% che, se autonomamente considerata, verrebbe trattata per certo come non qualificata.
Ipotizziamo per semplicità che la percentuale di partecipazione agli utili coincida con la percentuale di partecipazione al capitale.
Proponiamo la seguente compagine sociale per comodità:
- Padre Tizio: 10%;
- Figlio 1: 13%;
- Figlio 2: 13%;
- Figlio 3: 13%;
- Figlio 1,2 e 3 in comunione: 51%.
In sostanza, la questione proposta è la seguente: nella comunione si deve considerare la sussistenza di una partecipazione qualificata in quanto del 51%, o si devono computare le singole quote dei soci comunisti?
Una volta risolta la questione si deve analizzare la posizione della ulteriore quota del 13% che, se singolarmente considerata, apparirebbe ovviamente come non qualificata.
La tesi unitaria della comunione
Una prima possibile tesi è quella che vede la quota detenuta in comunione in modo unitario.
A favore della visione unitaria della quota in comunione si segnala un’autorevole risposta di Nicola Forte nella sezione “L’esperto risponde” de “Il Sole 24 Ore” dell’8 Marzo 2021.
Il caso affrontato dal Sole 24 ore è proprio quello di una comunione legale tra soci di srl.
Un socio, titolare di una partecipazione qualificata decede, e la sua quota cade in comunione ereditaria tra quattro soggetti.
Il quesito chiede se si debba considerare la partecipazione ancora come qualificata o se, per effetto del frazionamento tra i