L’analisi dei criteri di determinazione del costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione in una società di persone, o in una società di capitali che ha optato per la trasparenza fiscale, evidenzia come utili e perdite imputati ai soci incidano sul valore della partecipazione. Una corretta individuazione di tale parametro è decisiva per la quantificazione delle plusvalenze e per evitare distorsioni impositive.
Trasparenza fiscale e costo fiscalmente riconosciuto: effetti sul regime delle plusvalenze
La rilevanza del cosiddetto “costo fiscalmente riconosciuto” si correla a diversi istituti, i quali legislativamente commisurano il quantum impositivo proprio alla configurazione di tale parametro.
Tra essi possono, ad esempio, essere citati la plusvalenza da recesso del socio di società di persone o da capital gain o il regime fiscale del cd “realizzo controllato” che consente di perseguire un regime fiscale di irrilevanza impositiva a condizione che il complessivo aumento contabile del patrimonio netto della conferitaria non superi il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione conferita (art. 177 TUIR).
Esempio: il caso di recesso
Nel caso, ad esempio, di recesso del socio di una società di persone già l’art. 6 del DPR 42 del 4 febbraio 1988 disponeva che nella determinazione della plusvalenza da liquidazione bisognava fare riferimento alle disposizioni, “in q