Bonus Pos 2021: aumenta il credito d'imposta sui pagamenti tracciabili

Per promuovere l’utilizzo della moneta elettronica è stato incentivato sempre di più l’impiego di POS collegati a registratori di cassa: sono stati previsti crediti d’imposta per l’acquisto, il noleggio e l’uso di tali dispositivi e, per chi se ne avvale, è previsto l’azzeramento delle commissioni da pagare per le transazioni.
Ecco una analisi del recente potenziamento del bonus pos e di come l’Agenzia Entrate abbia ridefinito termini, modalità e contenuto delle comunicazioni da trasmettere per usufruirne.

Il nuovo credito di imposta riconosciuto dall’art. 22 DL 124/2019 in vigore dallo scorso 30 giugno prevede che, per le commissioni POS maturate nel periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022, il credito d’imposta sia incrementato al 100% delle commissioni.

Tale credito denominato Credito per commissioni POS, viene quindi potenziato.

Pertanto, in relazione alle commissioni addebitate sui pagamenti elettronici ricevuti da privati il credito di imposta passa dal 30% al 100% dell’importo totale delle commissioni.

 

Bonus POS: a chi spetta

A norma dell’art 22 del Decreto Fiscale il credito d’imposta spetta agli esercenti attività di impresa, arti e professioni a condizione che nell’anno di imposta precedente abbiano avuto ricavi e compensi di ammontare non superiore a 400.000 euro.

Il credito spetta sulle commissioni trattenute per le transazioni effettuate tramite:

  • carte di debito;
  • carte di credito;
  • le carte prepagate;
  • e altri strumenti tracciabili

se effettuate da privati nell’ambito di cessione di beni e prestazioni di servizi.

Il credito di imposta passa dal 30% al 100% per tutte le commissioni addebitate dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 se il rivenditore utilizzi strumenti di pagamento evoluti o mediante registratori telematici che consentono la trasmissione telematica dei corrispettivi.

 

Utilizzo del credito d’imposta per pagamenti tracciabili

Il credito di imposta potrà essere utilizzato dagli esercenti e professionisti in compensazione (ai sensi dell’articolo 17 del  DLGS  9 luglio 1997, n. 241) a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa e deve essere indicato in dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di maturazione del credito e in quelle successive fino a conclusione dell’utilizzo.

Ovviamente, il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e IRAP

Per le modalità di determinazione del bonus si fa riferimento al Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 29 aprile 2020 (Prot. n. 181301/2020).

Tale provvedimento ha definito i termini, le modalità e il contenuto delle comunicazioni trasmesse telematicamente all’amministrazione finanziaria dagli operatori dei sistemi di pagamento che hanno stipulato con commercianti e professionisti un apposito contratto per l’installazione del POS. 

 

Bonus anche per acquisto o noleggio degli strumenti POS e per collegamento ai registratori di cassa telematici

Il credito di imposta spetta nella misura massima di 160 euro e sarà del 70% del costo per i soggetti che nel periodo di imposta precedente abbiano avuto ricavi o compensi non superiori ai 200.000 euro, 40% per i soggetti tra i 200.000 e 1.000.000 di euro e del 10% per i soggetti con ricavi superiori al 1.000.000 di euro e fino a 5.000.000 di euro.

Nel caso in cui i tali soggetti nel 2022 acquistino o noleggino strumenti di incasso evoluto per il pagamento elettronico che consentano anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica il credito di imposta sarà nella misura massima di 320 euro e nelle seguenti misure:

  • 100% del costo per i soggetti che nel periodo di imposta precedente abbiano avuto ricavi o compensi non superiori ai 200.000 euro;
     
  • 70% per i soggetti con ricavi tra i 200.000 e 1.000.000 di euro;
     
  • 40% per i soggetti con ricavi superiori al 1.000.000 di euro e fino a 5.000.000 di euro.

 

Trasmissione dei dati

A norma del suindicato provvedimento gli operatori che mettono a disposizione degli esercenti i sistemi di pagamento, trasmettono telematicamente all’Agenzia delle Entrate, tramite il SID, le informazioni necessarie a controllare la spettanza del credito inviando le seguenti informazioni:

  • codice fiscale dell’esercente;
     
  • mese e anno di addebito;
     
  • numero totale delle operazioni effettuate nel periodo di riferimento e di quelle riconducibili ai consumatori finali;
     
  • importo delle commissioni addebitate per le operazioni riconducibili ai consumatori finali;
     
  • ammontare dei costi fissi periodici che ricomprendono un numero variabile di operazioni in franchigia anche se includono il canone per la fornitura del servizio di accettazione.

La trasmissione dei dati deve essere effettuata entro il ventesimo giorno del mese successivo al periodo di riferimento.

Esercenti e professionisti riceveranno mensilmente in via telematica l’elenco delle transazioni effettuate e le informazioni sulle commissioni addebitate dagli operatori.

Entro il 20 del mese successivo, nella casella di Pec o nell’online banking vedranno poi esposti i dati per determinare il bonus spettante.

 

Suggerimenti di lettura:

Nel Decreto Sostegni bis anche il maxi bonus per l’utilizzo del POS

✔ Il Bonus POS 2019

✔ Credito d’imposta per l’acquisto dei registratori di cassa telematici

✔ Bonus Pos 2021 – registratori di cassa: introdotti nuovi incentivi fiscali

 

A cura di Giovanna Greco

Mercoledì 14 luglio 2021