Contribuenti forfettari e minimi: gli obblighi di Certificazione Unica

Ai fini di Certificazione Unica e modello 770, cosa succede se sono minimi e forfettari ad essere i committenti? Proviamo a rispondere ai dubbi dei nostri lettori

Ai fini della Certificazione Unica e modello 770, cosa succede se sono minimi e forfettari ad essere i committenti?

Nel caso in cui sia il contribuente nel regime dei minimi o nel regime forfettario ad aver corrisposto compensi ad altri professionisti o imprenditori (un caso tipico può essere quello dell’agente di commercio) come si deve comportare per la gestione di ritenuta, certificazione unica e modello 770? Questi quesiti attanagliano spesso i nostri lettori.

La risposta è duplice in quanto i due regimi semplificati hanno diversi obblighi rispetto alle ritenute ed adempimenti successivi.

Certificazione Unica Contribuente Minimo sostituto dimposta

Gli obblighi del cointrbuente minimo sono
1) versare la ritenuta d’acconto (se dovuta) con il modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo a quello del pagamento;
2) certificare il compenso pagato, trasmettendo per via telematica all’Agenzia delle Entrate la certificazione unica 2018 e consegnando il modello a chi ha effettuato la prestazione;
3) compilare il modello 770/2018 rilevando gli eventuali pagamenti di ritenute.
Nota: se il contribuente minimo eroga un compenso ad un contribuente forfettario, certificherà il reddito, ma non verserà la ritenuta. Nel caso in cui l’unico percipiente sia il contribuente forfettario non sussiste obbligo di modello 770.

Certificazione Unica Contribuente Forfettario come committente

A differenza dei minimi, i contribuenti titolari di partita IVA nel regime forfettario non operano come sostituti d’imposta. Tale semplificazione genera sempre dubbi nella gestione dei pagamenti soggetti a ritenuta.
In questi casi, ecco gli adempimenti previsti sono:
1) la fattura ricevuta va pagata per l’intero importo ignorando la ritenuta;
2) il forfettario non deve operare la ritenuta alla fonte sulle fatture ricevute in qualità di committente, per cui non deve versarla neanche tramite modello F24;
3) il forfettario non deve certificare i compensi tramite Certificazione Unica e modello 770;
4) deve, invece, indicare nel quadro RS (negli appositi righi) del modello Redditi 2018 i seguenti dati: il codice fiscale del percipiente a cui ha erogato il compenso e l’ammontare lordo del compenso erogato.

6 marzo 2018
Luca Bianchi

https://www.commercialistatelematico.com/articoli/2018/02/certificazioni-uniche-2018-guida-alla-scadenza.html