La sentenza di assoluzione irrevocabile antecedente all’entrata in vigore del D.lgs. 87/2024 ha valore nel contenzioso tributario? La Cassazione conferma che, a seguito della Riforma della giustizia tributaria, l’assoluzione con formula piena ha efficacia di giudicato nel processo tributario, offrendo nuove prospettive per i contribuenti coinvolti in controversie fiscali.
L’efficacia del giudicato penale nel processo tributario: applicazione dello ius superveniens ai giudizi pendenti in Cassazione
Lo ius superveniens in tema di efficacia del giudicato penale nel processo tributario si applica anche ai casi in cui la sentenza penale dibattimentale di assoluzione sia divenuta irrevocabile prima dell’entrata in vigore del Dlgs n. 87 del 2024, purché, alla data di entrata in vigore del medesimo, fosse ancora pendente il giudizio di cassazione contro la sentenza tributaria d’appello che avesse condannato il contribuente in relazione ai medesimi fatti, rilevanti penalmente, dai quali egli sia stato irrevocabilmente assolto, in esito a giudizio dibattimentale, con una delle formule di merito previste dal codice di rito penale e cioè perché il fatto non sussiste o perché l’imputato non l’ha commesso.
Il caso: processo penale per fatture inesistenti
La Corte di Cassazione, con la Sentenza 15/01/2025, n. 936, è tornata ad esprimersi in tema di efficacia del giudicato penale nel processo tributario.
Nel caso di specie, a seguito di accertamento nei confronti di una società a cui era stata contestata l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, e, di conseguenza, un indebito risparmio di imposta da considerare provento illecito ai sensi dell’art. 14, comma 4, della L. n. 537 del 1993, l’Agenzia delle Entrate, aveva emesso due avvisi di accertamento, a fini Irpef, per gli anni di imposta 2007 e 2008, nei confronti del contribuente ritenuto coamministratore di fatto della stessa società.
La Commissione Tributaria Provinciale rigettava il ricorso con sentenza poi confermata anche dalla Commissione Tributaria Regionale,