La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità fiscali sulle criptovalute: l’abolizione della soglia di esenzione, nuove aliquote e la possibilità di rivalutazione impongono scelte strategiche per investitori e imprese.
Scopriamo le implicazioni giuridiche, fiscali e contabili per gestire al meglio le cripto-attività.
Criptovalute e nuovi regimi fiscali: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025
L’espansione delle criptovalute ha introdotto sfide significative nei campi giuridico, fiscale e contabile. Con l’adozione della Legge di Bilancio 2025, l’Italia ha apportato modifiche rilevanti al regime di tassazione delle cripto-attività. In questo contributo, analizziamo gli aspetti chiave di tali cambiamenti, fornendo una prospettiva ex-ante ed ex-post 2025.
Inoltre, vengono forniti esempi concreti di calcolo e contabilizzazione.
Aspetti giuridici
Le criptovalute o cripto-attività sono definite come sono rappresentazioni digitali di valore, utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo di investimento, che possono essere trasferite, negoziate o archiviate elettronicamente. La regolamentazione in Italia delle cripto-attività segue il regolamento europeo MiCA (Markets in Crypto-Assets).
La normativa, in sintesi, stabilisce:
- la classificazione delle criptovalute (ad esempio, e-money token, asset-referenced token);
- le regole per la detenzione, la permuta e il trasferimento, che influenzano la rilevanza fiscale delle operazioni;
- l’obbligo per gli intermediari di monitorare e segnalare le transazioni.
Con l’abolizione della soglia di esenzione di 2.000 euro dal 2025, ogni transazione rileva