Nel trasferimento di quote o azioni può accadere che il prezzo pattuito non rispecchi esattamente la percentuale di partecipazione. È una scelta lecita? Ci sono conseguenze fiscali? Un’analisi di casi pratici e scenari contrattuali aiuta a fare chiarezza su un tema tutt’altro che raro.
Cessione di quote o azioni a prezzi non proporzionali: legittimità e trattamento fiscale
Nella pratica si riscontrano dei casi di cessioni di quote, come pure di azioni, a prezzi non proporzionali rispetto alla percentuale di partecipazione al capitale. In questi casi ci si chiede come ci si possa comportare, sotto l’aspetto fiscale, se ci possano essere dei problemi.
Questo il caso: due soci titolari l’uno del 51% del capitale sociale, l’altro del restante 49%. Viene ceduta l’intera partecipazione societaria, al prezzo di 1.000, ma suddiviso in 600 per il 51% e in 400 per l’altro socio, al 49%.
Accordi tra soci e prezzo di cessione: la libertà contrattuale è salva
L’operazione è ben possibile, essendo del tutto libera la determinazione del prezzo. Se tra i soci viene trovato un accordo in questo senso, non risulta problema a