L’INPS ha aperto le possibilità di riscattare i periodi previdenziali non coperti da contribuzione, per migliorare le prospettive pensionistiche (si tratta della cosiddetta Pace Contributiva). Quali sono le modalità pratiche per coprire i buchi della propria contribuzione, effettuando versamenti aggiuntivi? Quali gli effetti previdenziali?
L’INPS ha fornito le indicazioni per l’applicazione della disciplina dell’istituto del riscatto di periodi non coperti da contribuzione, reintrodotto nell’ordinamento dall’articolo 1, commi da 126 a 130, della legge 30 dicembre 2023, n. 213. La facoltà di riscatto è riconosciuta in favore degli iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione separata, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione.
Riscatto dei periodi non coperti da contribuzione
L’articolo 1, commi da 126 a 130, della legge di Bilancio 2024 (L. n. 213/2023) ha introdotto nuovamente nell’ordinamento, per il biennio 2024-2025, l’istituto del riscatto di periodi non coperti da contribuzione.
Tale disciplina, infatti, riprende quasi integralmente la disciplina di cui all’articolo 20, commi da 1 a 5, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, che aveva già previsto il riscatto per il triennio 2019-2021.
Soggetti beneficiari
La facoltà di riscatto di cui all’articolo 1, commi da 126 a 130, della legge di Bilancio 2024 è riconosciuta in favore degli iscritti