Una panoramica di tutte le novità che riguardano lo smart working dal mese di Aprile 2024: il lavoro agile non è un diritto ma può essere utilizzato solo in base ad un accordo fra datore di lavoro e dipendente.
Dal 31 marzo 2024 sono cessate le disposizioni di cui alla Legge n. 191/2023, di conversione del decreto Legge n. 145/2023, che avevano previsto il diritto allo smart working per i lavoratori dipendenti fragili del settore privato e per i genitori lavoratori con figli fino a 14 anni d’età (come noto nei casi sopra indicati non era richiesta la sottoscrizione di specifici accordi individuali per regolare il contratto di lavoro agile).
Pertanto, a far data dall’1 Aprile 2024 il lavoro agile non sarà più considerato un diritto ma torna ad essere una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa attuata allo scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, come precisato dall’art. 18 della Legge n. 81/2017.
Cosa cambia da 1 aprile 2024
Necessità di un accordo individuale con il lavoratore
Come noto il lavoro agile, anche dello smart working, è stato introdotto dalla Legge n. 81 del 22 maggio 2017 e consiste in una particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato grazie a un accordo concluso direttamente tra le parti.
Tutti i datori di lavoro che decidono di adottare la modalità di lavoro agile devono stipulare un accordo