Il termine di emendabilità è stato ampliato fino al quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Emendabilità della dichiarazione dei redditi: ambito normativo
L’emendabilità della dichiarazione è collegata alla possibilità per il contribuente di indicare all'Amministrazione Finanziaria elementi di fatto e di diritto ulteriori, in grado di correggere errori nonché l’esattezza e completezza della dichiarazione originaria.
Si tratta quindi sia della possibilità di allegare fatti nuovi non indicati per errore nella dichiarazione originaria, ma anche di riqualificare diversamente quelli dichiarati originariamente in forza di una interpretazione difforme della normativa applicabile
In tal senso l’art. 2, comma 8, del Dpr. 22 luglio 1998 n. 322, come modificato dall’art. 5 D.L. n. 193/2016 e dal D.L. n. 73/2022, stabilisce che le dichiarazioni dei redditi possono essere integrate per correggere errori od omissioni, compresi quelli che abbiano determinato l'indicazione di un maggiore o di un minore imponibile o, comunque, di un maggiore o di un minore debito d'imposta mediante successiva dichiarazione.
Il successivo comma 8-bis prevede che resta ferma in ogni caso per il contribuente la possibilità di far valere, anche in sede contenziosa, eventuali errori, di fatto o di diritto, che abbiano inciso sull'obbligazione tributaria, determinando l'indicazione di un maggiore imponibile, di un maggiore debito d'imposta o, comunque, di un minore credito.
Gli errori di fatto e di diritto in presenza dei quali la dichiarazione dei redditi può ritenersi emendabile
Pertanto nell’ipotesi di errore di fatto o di diritto commessi nella dichiarazione dei redditi è possibile emendare o rettificare la stessa, risultan