Anche quest’anno viene riproposta la possibilità di rivalutare i beni dell’impresa, ma unicamente in termini civilistici.
L’art. 1-bis del D.L. 41/2021, convertito in L. 69/2021 nel modificare l’art. 110 del D.L. 104/2020, esclude la possibilità di riconoscimento fiscale dei maggiori valori con il pagamento dell’imposta sostitutiva del 3% e al tempo stesso di ottenere l’affrancamento del saldo attivo di rivalutazione mediante il pagamento di un’imposta sostituiva del 10%.
La norma infatti stabilisce che:
all’articolo 110 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, dopo il comma 4 è inserito il seguente:
“4-bis. La rivalutazione può essere eseguita anche nel bilancio relativo all’esercizio immediatamente successivo a quello di cui al comma 2, con esclusivo riferimento ai beni non rivalutati nel bilancio precedente e senza la possibilità di affrancamento del saldo attivo e di riconoscimento degli effetti a fini fiscali, rispettivamente ai sensi dei commi 3 e 4 del presente articolo”.
Estesa al Bilancio 2021 la possibilità di rivalutare i beni di impresa
Le conseguenze della nuova norma che estende al bilancio 2021 la possibilità di rivalutare sono le seguenti:
- la rivalutazione può essere operata con esclusivo riferimento ai beni che non sono stati oggetto di rivalutazione con il D.L. 104/2020;
- non esiste la possibilità di affrancamento del saldo attivo di rivalutazione, il quale resterà riserva “schiava di imposta” che in caso di distribuzione ai soci sarà tassata in capo alla società e in capo ai soci quali riserva di utili;
- non esiste la possibilità di ottenere il riconoscimento fiscale differito per ammortamenti, plusvalenze e minusvalenze generate in fase di dismissione dei cespiti rivalutati.
Scheda degli schemi di rivalutazione 2020 e 2021 a confronto
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A cura di Enrico Larocca
Martedì 12 aprile 2022
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di assestamento e chiusura dei bilanci al 31/12/2021
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La campagna bilanci 2022
Un anno di gestione molto particolare se si considera che molti dei bilanci sono ancora in fase di preparazione e, sebbene la crisi russo/ucraina sia un evento che OIC 29 considera successivo alla data di chiusura posta generalmente al 31/12, è anche vero che alle incertezze della crisi pandemica non ancora conclusa si aggiungeranno quelle della crisi bellica russo / ucraina che avranno impatto sulla continuità aziendale, specie per le imprese caratterizzate da un consistente export verso i Paesi in guerra.
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