Alcuni recenti interventi ufficiali stanno minando il rapporto Stato-imprese, tanto da mettere in dubbio la capacità dello Stato di rispettare la propria “parola”.
Si tratta, in particolare, della deducibilità, spalmata in 50 esercizi, delle rivalutazioni e riallineamenti del valore dei beni immateriali effettuate nel bilancio 2020 e dell’inclusione dei bonus industria 4.0 tra le misure finanziate dal PNRR, il che li assoggetterebbe al divieto di cumulo con altre agevolazioni.
Se un’autorità emana delle leggi, queste devono essere rispettate dai legittimi destinatari, ma pare del tutto pacifico attendersi che siano rispettate soprattutto dall’autorità che le ha emanate o da chi vi viene delegato al controllo.
In altri termini, per usare una metafora calcistica, una volta iniziata la partita non si possono cambiare le regole nel corso della stessa e prevedere, ad esempio, che le reti fatte dalla squadra di casa valgano più di quelle dell’altra squadra oppure sostenere che il risultato non conta quando perde la squadra di casa.
Ebbene, cambiare le regole della partita in corso o terminata è proprio quello che pare stia succedendo (con l’attuazione del PNRR e con la legge di Bilancio 2022), il che non consente alle imprese, ad esempio, di attuare una serena e consapevole programmazione degli investimenti aziendali e, in genere, non consente nemmeno di programmare l’ordinaria gestione.
Ma v’è di più in quanto, pur cambiando le regole già applicate, cosa della cui legittimità si dovrebbe comunque discutere, non vengono affatto indicate le misure alle quali le imprese dovrebbero fare ricorso per limitare i conseguenti effetti secondari.
Attendiamo, quindi, l’esito delle vicende, augurandoci che i generali principi giuridici siano a buona conoscenza del nostro legislatore e siano concretamente applicabili se si vuole evitare una nuova e devastante caduta dell’intero sistema produttivo nazionale.
Di seguito, si indicano, molto brevemente, gli esempi più eclatanti di tale nuovo “corso” e delle questione che ne deriveranno e sulle quali si chiede di intervenire al più presto.
Beni immateriali rivalutati e/o riallineati
L’art. 110 del decreto legge n. 104/2020 (decreto agosto) prevede la possibilità di rivalutare e riallineare i beni aziendali, comprese le immobilizzazioni immateriali, mediante l’assoggettamento ad imposta sostitutiva del 3% (per la rivalutazione e riallineamento) e di una imposta sostitutiva del 10% (per l’eventuale affra