Imprese e mancata iscrizione indirizzo pec al Registro Imprese

Cosa succede in caso di mancata iscrizione della pec nel Registro Imprese? In quali sanzioni rischia di incorrere l’impresa?

Mancata iscrizione PEC: inquadramento

mancata iscrizione pecIn caso di inadempimento dell’obbligo di iscrizione di un indirizzo pec nel registro imprese, oltre all’irrogazione di una sanzione pecuniaria, vi è anche l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale.

Le imprese sono obbligate a munirsi di un valido ed univoco indirizzo pec e di iscriverlo nel Registro delle imprese.

In mancanza di un indirizzo pec o in caso di indirizzo pec inattivo, lo stesso deve essere assegnato d’ufficio. 

Questo è quanto si legge in una recente nota del MISE in merito al mancato obbligo di iscrizione dell’indirizzo pec nel registro delle imprese.

 

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La posizione del MISE

Con riguardo all’obbligo di iscrizione di un indirizzo pec, come è noto vigono le disposizioni introdotte dall’articolo 37 del decreto legge n.76/2021 che prevedono, in caso di inadempimento, oltre all’irrogazione di una sanzione pecuniaria, anche l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale.

 

Pec inattivo o mancante

I tecnici del Mise concordano con la Camera di commercio che ha posto il quesito sulla necessità di assicurare l’attuazione dell’intero corpo normativo che obbliga le imprese a munirsi di un valido ed univoco indirizzo pec e di iscriverlo nel Registro delle imprese.

In particolare si sottolinea la rilevanza assoluta della disposizione in base alla quale in mancanza di un indirizzo pec o in caso di indirizzo pec inattivo, lo stesso debba essere assegnato d’ufficio.

 

Evoluzione legislativa

La normativa vigente in materia si è andata negli anni stratificando ed ha creato sovrapposizioni di principi, strumenti e procedure frutto anche di aggiustamenti che hanno assecondato l’evoluzione dei sistemi informatici.

Attualmente la risultante struttura del quadro normativo ha manifestato non poche difficoltà nell’attuazione anche a causa dell’introduzione di nuovi istituti (quali ad esempio il domicilio digitale) e dell’inevitabile aggravio dei carichi di lavoro che sono scaturiti dalle relative procedure.

In ultimo anche l’emergenza sanitaria che ha, tra l’altro, creato problemi economici alle imprese rendendo anche difficoltosa l’applicazione delle procedure sanzionatorie.

Corre l’obbligo, inoltre, di far presente che al momento risultano in corso valutazioni di ordine politico che sembrerebbero orientate verso la scelta di apportare aggiustamenti al quadro normativo attuale dando adito alla presentazione di emendamenti di fonte parlamentare finalizzati a conferire alle disposizioni in argomento maggiore vigore operativo.

[CONTINUA…>>]

 

Nota MISE del 19 febbraio 2021 Protocollo n. 46907

 

A cura di Cinzia De Stefanis

Sabato 6 marzo 2021

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