Manovra fiscale 2020: gli incentivi del Piano Nazionale Impresa 4.0

Riguardo i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, sono presenti, nelle varie Leggi di bilancio degli ultimi anni, numerosi incentivi relativi al Piano nazionale Impresa 4.0 (già Industria 4.0) che offrono, alle aziende, l’opportunità di adeguarsi alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”.
Vediamo in concreto cosa prevede il Piano Nazionale Impresa 4.0 secondo le novità introdotte dalla Manovra 2020.

Manovra fiscale 2020 incentivi del Piano Nazionale Impresa 4.0Piano Impresa 4.0: linee guida

 

Il Piano Impresa 4.0 prevede concrete misure seguendo 3 principali linee guida:

 

  • operare in una logica di neutralità tecnologica;
     
  • intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali;
     
  • agire su fattori abilitanti;

 

Il tutto mirato all’automazione industriale con l’integrazione di nuove tecnologie produttive atte al miglioramento delle produzioni stesse e delle condizioni di lavoro.

Il Piano Industria 4.0 viene finanziato, inoltre, per creare nuovi modelli di business nell’ottica di uno sfruttamento sempre crescente che ogni trasformazione tecnico-organizzativa porta con sé.

 

Piano Impresa 4.0: le modifiche introdotte dalla Manovra 2020

 

Il disegno di Legge di Bilancio 2020, contiene la proroga con alcune modifiche che mirano a rendere più stabili e più efficaci le seguenti agevolazioni del Piano Industria 4.0:

 

  • Superammortamento: proroga senza alcuna modifica rispetto al provvedimento già in essere, con scadenza 31/12/2020;
     
  • Iperammortamento: proroga senza alcuna modifica, sia per i beni materiali che immateriali rispetto al provvedimento già in essere, con scadenza 31/12/2020;
     
  • Credito di imposta per per progetti ambientali che includono investimenti in beni 4.0: è stato introdotto questo bonus inedito per investimenti effettuati nel triennio 2020-2022;
     
  • Credito formazione 4.0: prorogato a tutto il 2020;
     
  • Nuova Sabatini: rifinanziata l’agevolazione con potenziamento del contributo statale per investimenti del Piano Industria 4.0 nel Mezzogiorno;
     
  • Credito di imposta Ricerca e Sviluppo: potenziato il provvedimento per le sole regioni del mezzogiorno.

 

E’ comunque utile sottolineare che, non parlando di Legge di Bilancio, ma solo di D.D.L.. le agevolazioni qui esposte potrebbero subire delle sostanziali modifiche con l’approvazione delle legge definiva entro il 31 dicembre 2019.

Di seguito, il riepilogo dettagliato di ogni singola agevolazione fiscale a supporto della trasformazione tecnologica e digitale delle imprese italiane con le principali novità introdotte.

 

Superammortamento

 

La misura è stata prorogata per tutti gli investimenti fatti entro il 31 dicembre 2020 (0 30 giugno 2021 a patto che entro il 31 dicembre 2020 sia presente l’ordine accettato dal fornitore e sia stato pagato un acconto di almeno il 20% per l’acquisto del bene).

Tale agevolazione consiste in una maggiorazione del costo di acquisizione, da inserire a bilancio, del 30% per l’acquisto di beni strumentali nuovi, eccezion fatta per autoveicoli e mezzi di trasporto, anche se strumentali. Confermata anche la franchigia di 2,5 milioni di euro oltre la quale non spetta alcuna agevolazione.

Il super ammortamento al 130% spetta a:

 

  • soggetti titolari di redditi di impresa;
     
  • professionisti con reddito da lavoro autonomo, anche se svolto in forma associata.

 

Restano esclusi dal superammortamento:

 

  • i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario;
     
  • le imprese marittime.

 

Iperammortamento

 

Anche questa misura è stata prorogata, senza modifiche, a tutti gli investimenti agevolabili effettuati fino al 31 dicembre 2020 (0 30 giugno 2021 a patto che entro il 31 dicembre 2020 sia presente l’ordine accettato dal fornitore e sia stato pagato un acconto di almeno il 20% per l’acquisto del bene).

Tale agevolazione è applicabile, solamente, ai beni strumentali nuovi destinati verso strutture locate in Italia, acquistati anche in leasing facenti parte delle seguenti tipologie:

 

  • beni materiali (macchine, attrezzature, ecc.) elencati in allegato A della legge 232/2016;
     
  • beni immateriali (licenze, software, sistemi) elencati in allegato B della legge 232/2016, indispensabili per il funzionamento dei beni materiali in allegato A.

 

Le aliquote di riferimento per l’iperammortamento, che funziona allo stesso modo del superammortamento, ovvero con una maggiorazione da inserire a bilancio relativa al costo di acquisizione dei beni agevolabili, fanno parte di un sistema a scaglioni che prevede un tetto massimo agevolabile di 20 milioni di euro e le seguenti aliquote per investimenti da:

 

  • 0 a 2,5 milioni: 270%;
     
  • 2,5 a 10 milioni: 200%;
     
  • 10 a 20 milioni: 150%.

 

Per i beni immateriali di cui all’elenco dell’allegato B della L. 232/2016 è stata confermata la maggiorazione del 40%.

Restano esclusi dall’iperammortamento i seguenti beni:

 

  • fabbricati e costruzioni;
  • beni contenuti nell’allegato 3 della legge 2018/2015;
  • beni con coefficienti di ammortamento minore a 6,5%.

 

Nuovo credito d’imposta per progetti ambientali

 

Questo bonus fiscale ha come finalità quella di agevolare i processi di trasformazione tecnologica con la duplice finalità di:

 

  • dare un incentivo allo sviluppo industriale sostenibile per il nostro Paese;
     
  • rendere maggiormente competitive attraverso l’erogazione di un incentivo quelle aziende che utilizzano in modo efficiente le materie prime nei loro cicli produttivi.

 

Le imprese che realizzano progetti ambientali, che comprendano beni strumentali 4.0, acquistati dal 1 gennaio 2017, devono far riferimento ad, almeno uno, dei seguenti obiettivi:

 

  • far registrare un incremento della produttività a fronte di un minore utilizzo di materie prime, energia e, soprattutto, generando minori rifiuti rispetto alle tecnologie normalmente utilizzate;
     
  • ridurre le emissioni inquinanti relative ai processi industriali a parità, o con un minor consumo energetico rispetto alle tecnologie attualmente utilizzate e ai limiti già previsti dalle normative in materia;
     
  • a parità, o a fronte di un ridotto consumo energetico, o di una maggiore produttività, riuscire a ridurre le emissioni di carbonio dai processi industriali, rispetto alle tecnologie normalmente utilizzate;
  • sviluppare utilizzi alternativi delle materie prime.

 

Credito d’imposta per progetti ambientali: la valutazione dell’Agenzia delle Entrate

 

Sarà l’Agenzia delle Entrate ad esprimere la valutazione tecnica dei progetti presentati e, soprattutto, a valutarne il rispetto degli obiettivi per poter accedere a tale agevolazione che consta in un credito di imposta del 10% per investimenti massimi annuali fino a 60.000, relativo alle seguenti tipologie di spesa funzionali al progetto:

 

  • competenze tecniche e privative industriali per l’acquisizione di conoscenze e di brevetti;
  • consulenze specialistiche;
  • personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegati nel progetto ambientale.

 

Tale agevolazione, erogata come credito di imposta da compensare con altre imposte a debito, sarà riconosciuta per gli anni 2020, 2021 e 2022 e sarà utilizzabile dal periodo di imposta successivo a quello in cui sono state sostenute le spese, e ripartito in 3 quote annuali di egual importo.

Per poter completare la richiesta e vedersi approvata l’agevolazione sui progetti ambientali sono, altresì, necessarie 2 certificazioni:

 

  • la prima di un ente accreditato di certificazione che ponga il sigillo sulla conformità del progetto e sull’effettivo rispetto delle linee guida, e ne verifichi l’effettiva utilità;
     
  • la seconda di un revisore contabile che attesti l’effettiva spesa sostenuta e che le spese dichiarate siano ammissibili al progetto.

 

Credito di imposta formazione 4.0

 

Il credito di imposta formazione 4.0 è un’agevolazione che ha lo scopo di favorire gli investimenti delle aziende riguardanti la formazione del personale in materia di tecnologie rilevanti per il processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal Piano Impresa 4.0.

Per tali investimenti è previsto un credito di imposta per le spese del personale dipendente impegnato delle suddette attività di formazione agevolabile, limitatamente al costo aziendale relativo alle ore di formazione sostenute nel periodo di imposta.

Sono previsti tre scaglioni relativi alla percentuale di credito disponibile, a seconda delle dimensioni delle imprese, così ripartiti:

 

  • micro-imprese e piccole imprese: la misura del credito è del 50% del costo sostenuto, con un limite massimo di spesa annuo di € 300.000;
     
  • medie imprese: la misura del credito è del 40% del costo sostenuto, con un limite massimo di spesa annuo di € 300.000;
     
  • grandi imprese: la misura del credito è del 30% del costo sostenuto, con un limite massimo di spesa annuo di € 200.000;

 

Nuova Sabatini

 

La Nuova Sabatini è una agevolazione che ha come finalità quella di accrescere la competitività delle imprese Italiane favorendo l’accesso al credito di micro, piccole e medie realtà. Viene erogato, attraverso questa agevolazione, un contributo volto a coprire una corposa parte degli interessi su leasing e finanziamenti messi in atto per l’acquisto di attrezzature e macchinari strumentali all’attività stessa.

Nel D.D.L di Bilancio per il 2020 è previsto il rifinanziamento di tale agevolazione per un totale di 540 milioni di euro con un potenziamento del contributo statale fino al 100% per investimenti relativi al protocollo “Industria 4.0” realizzati nel mezzogiorno da micro e piccole imprese.

Ancora una novità in merito di “Nuova Sabatini“, ovvero la destinazione del 25% complessivo, delle risorse stanziate, a piccole e medie imprese che realizzano programmi con la finalità di ridurre l’impatto ambientale e mirate verso l’eco-sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

 

Credito di imposta Ricerca e Sviluppo

 

Il credito di imposta Ricerca e Sviluppo (Credito d’imposta R&S), è un’agevolazione fiscale finalizzata ad incentivare quelle aziende che investono, appunto, in ricerca e sviluppo mirata all’innovazione dei loro processi produttivi per garantirne la futura competitività.

Il bonus consiste in un credito di imposta su spese ammissibili in attività finalizzate alla R&S fino ad un massimo annuo di 20 milioni di euro computato sulla media delle spese in Ricerca e Sviluppo degli anni 2016-2020.

La misura dell’agevolazione prevede 2 aliquote di credito di imposta a seconda delle diverse tipologie di spesa:

 

  • credito di imposta del 50% per spese in R&S quali: costi per il personale subordinato, costi per attività di ricerca e sviluppo commissionate a terzi, solo nel caso in cui i terzi siano Università, entri e organismi di ricerca o startup innovative e PMI innovative;
     
  • credito di imposta del 25% per spese in R&S per il resto: lavori sperimentali teorici; ricerche per la messa a punto di nuovi prodotti, sistemi o servizi atti a migliorare quelli già esistenti; acquisizione e utilizzo di competenze scientifiche e tecnologiche, produzione e collaudo di nuovi prodotti, servizi e processi commerciali, ecc.

 

Spese incluse nel Credito di imposta Ricerca e Sviluppo

 

Tale credito potrà essere utilizzato anche in caso di perdita di impresa a copertura di contributi previdenziali, IRAP e altre imposte a debito.

E’ possibile computare all’interno di questa agevolazione:

 

  • spese relative a ricerca fondamentale;
     
  • ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
     
  • costi per personale altamente qualificato e tecnico;
     
  • contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, start up e PMI innovative;
     
  • quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio;
     
  • competenze tecniche e privative industriali.

 

Per le aree del mezzogiorno la misura del credito è del 50% per tutte le tipologia di spesa funzionali a ricerca e sviluppo, previa autorizzazione della Commissione europea.

 

 

Lunedì 2 dicembre 2019

Omar Cecchelani