I contratti di lavoro a tempo indeterminato, contrariamente a quelli a termine, si distinguono per la loro natura continua e la sicurezza della retribuzione mensile. La risoluzione unilaterale richiede un preavviso, altrimenti si può incorrere in un’indennità sostitutiva. Ma cosa si intende effettivamente per indennità sostitutiva di preavviso? Quando è dovuta? Come si calcola? È soggetta o no a contributi o tasse?
Il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato si caratterizza per essere un rapporto in cui datore di lavoro e dipendente confidano sul fatto che la collaborazione prosegua senza essere soggetta ad alcuna data di scadenza, a differenza di quanto avviene per il rapporto a termine.
Il datore di lavoro può contare quindi, a tempo indeterminato, sulla prestazione lavorativa manuale e / o intellettuale garantita dal dipendente, mentre quest’ultimo ha la certezza che, a fronte dell’attività svolta, riceverà sempre, alle consuete scadenze mensili, il netto in busta paga.
Nel momento in cui una delle parti decide di risolvere unilateralmente il contratto a tempo indeterminato, è tenuta, ai sensi dell’articolo 2118 del Codice civile, ad anticipare la decisione alla controparte nel rispetto di un determinato periodo di preavviso.
L’inosservanza del preavviso espone il datore di lavoro all’obbligo di corrispondere un’apposita indennità al dipendente.
Il dipendente, al contrario, che si dimette senza risp