Analisi dei provvedimenti che il Decreto Sostegni bis prevede per le imposte locali. Esclusione dal versamento della prima rata IMU; riduzione della TARI; proroga dell’esenzione Tosap e Cosap sull’occupazione del suolo pubblico.
Per tutti i soggetti esclusi dall’ambito soggettivo delle esenzioni, ed in crisi di liquidità, sarà possibile avanzare richiesta di rateizzazione dei tributi direttamente all’ente comunale.
Tributi locali e agevolazioni Covid
Esenzioni IMU per gli immobili strumentali all’attività d’impresa

Successivamente, in considerazione del perdurare della pandemia da Covid 19, l’esecutivo è intervenuto nuovamente ed attraverso il Decreto Sostegni-bis, approvato in data 20/05/2021, è venuto incontro alle richieste delle categorie produttive incise dalla crisi economica dovuta all’emergenza epidemiologica.
In particolare attraverso l’art. 6 sexies del D.L. n. 69/2021, rubricato “Esenzione per il versamento della prima rata dell’imposta municipale propria”, è stata prevista la cancellazione della prima rata IMU 2021 che grava sugli immobili posseduti dalle imprese, a condizione che in tali immobili i soggetti passivi proprietari esercitino le attività di cui risultino anche gestori.
In sostanza come chiarito dalla relazione illustrativa al decreto l’esenzione dal pagamento della prima rata IMU spetta per gli immobili i cui possessori hanno i requisiti per ottenere il contributo a fondo perduto del Decreto Sostegni, vale a dire soggetti passivi con ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro all’anno, che hanno subito un calo di fatturato di almeno il 30% nel 2020 rispetto al 2019.
NdR: Potrebbe interessarti…IMU 2021: novità ed enti non commerciali
Proroga esenzione Cosap

Il beneficio fiscale riguarda le occupazioni effettuate dalle imprese di pubblico esercizio, quali ad esempio: occupazioni con tavolini effettuate da esercenti l’attività di ristorazione) e le occupazioni temporanee che vengono realizzate per l’esercizio dell’attività mercatale.
Fondo per la riduzione della tassa smaltimento rifiuti

La scelta operata dai Comuni è stata aspramente contestata dalla imprese costrette dai decreti emergenziali a sospendere le normale operatività produttiva che, in virtù del principio di matrice comunitaria “chi inquina paga” (cfr. Dir. 19/11/08 n. 2008/98/CE) si sarebbero aspettate legittima

