L’Agenzia delle Entrate ha affrontato un tema che assume un rilievo di estrema attualità alla luce delle nuove modalità di svolgimento delle attività economiche e, in particolare, di quelle rese possibili dalle piattaforme digitali. L’oggetto dell’interpello è l’applicazione della ritenuta d’acconto relativamente a provvigioni da corrispondere per rapporti di intermediazione nei casi di noleggio di beni. Si tratta di una questione che, nella prassi, si presenta con crescente frequenza e che merita un approfondimento sia per le ricadute operative sia per la chiarezza interpretativa che l’Amministrazione ha inteso offrire.
Noleggio online e provvigioni digitali: chiarimenti sulla ritenuta d’acconto
Il quesito: piattaforma digitale per il noleggio e la vendita online
Una società ha presentato un interpello all’agenzia delle entrate scrivendo che ha sviluppato un applicativo digitale e detiene la proprietà del software che permette il noleggio e la vendita online di articoli di abbigliamento e accessori.
Mediante tale software, l’istante è in grado di creare siti web personalizzati, denominati piattaforme, che consentono alle imprese partner (società di abbigliamento), di commercializzare e noleggiare a distanza abiti e accessori, offrendo al pubblico sia la vendita sia il noleggio.
Il contratto fra società istante con i suoi partner prevede le seguenti obbligazioni da parte della società:
- realizzare un sito web, secondo il layout e la personalizzazione richiesta dal partner, finalizzato al noleggio online ed alla vendita dei prodotti;
- concludere con i clienti, in nome proprio ma per conto del partner, contratti di noleggio dei prodotti attraverso la piattaforma;
- concludere con i clienti, tramite la piattaforma, contratti di vendita dei prodotti, alle condizioni dell’istante ed al prezzo convenuto tra le parti, previo acquisto degli stessi da parte dell’istante;
- effettuare i servizi, a proprio rischio e