Il ticket NASpI è un contributo a carico dell’azienda in caso di cessazione di rapporti a tempo indeterminato. Ma quando si paga? Come si calcola? E ci sono eccezioni? Ecco una guida utile per comprendere obblighi, importi e scadenze legati a questo costo del licenziamento spesso sottovalutato.
L’indennità di disoccupazione NASpI ha l’obiettivo di sostenere economicamente i dipendenti che perdono in maniera involontaria il posto di lavoro grazie ad un sussidio mensile riconosciuto dall’INPS direttamente al soggetto beneficiario.
Il ticket NASPI
Tra le fonti di finanziamento dell’indennità NASpI figura il versamento a carico del datore di lavoro del contributo aziendale di recesso, disciplinato dall’articolo 2, commi 31-35 della Legge 28 giugno 2012 n. 92.
La somma in questione è dovuta in tutte le ipotesi di cessazione di un contratto a tempo indeterminato che da cui deriva il teorico diritto del dipendente ad ottenere l’indennità di disoccupazione.
Analizziamo in dettaglio a quanto ammonta il contributo e in quali casi dev’essere liquidato all’INPS.
Importo
Il contributo di recesso, detto anche “ticket licenziamento” o “ticket NASpI”, è determinato in ragione dell’anzianità aziendale del dipendente il cui rapporto di lavoro si è interrotto.
Nello specifico, il datore di lavoro deve versare una somma pari