L’Agenzia delle Entrate ha qualificato come abusiva una riorganizzazione societaria, incentrata su una fusione successiva a due conferimenti di partecipazioni. L’analisi delle operazioni e delle motivazioni fornite dall’istante solleva questioni rilevanti sull’abuso del diritto e sul rispetto delle normative fiscali. Analizziamo il caso in dettaglio…
L’Agenzia delle Entrate affronta il caso di una riorganizzazione aziendale nell’ottica dell’abuso del diritto. La riorganizzazione in parola si sostanzia in un’operazione di fusione preceduta da due distinte operazioni di conferimento di partecipazioni. L’intervento dell’Agenzia appare oltremodo interessante in quanto l’operazione viene qualificata come abusiva.
Vediamola in dettaglio.
Fusione successiva al conferimento e profili di abuso del diritto: il caso
Dall’istanza si apprende che l’istante, Alfa srl, è una holding di partecipazioni e di gestione immobiliare il cui capitale sociale è detenuto da TIZIO per il 51,xx% e da CAIA per il 48,xx%.
Alfa, inoltre, detiene il 100% delle partecipazioni in Beta.
Beta partecipa al capitale sociale di Gamma e Delta, delle quali detiene il 49% del capitale sociale.
La configurazione del gruppo è quella rappresentata nella successiva figura.
Figura n. 1
La configurazione del gruppo come sopra delineata consegue a due operazioni di conferimento.
Dapprima Tizio conferisce, avvalendosi dell’art. 177, comma 2 bis, il 49% di Gamma e di Delta in Beta.
Successivamente Tizio conferisce il 100% di Beta in Alfa, avvalendosi del 177. co. 2.
Non si conoscono eventuali rapporti di parentela tra Tizio e Caia. Tuttavia, ragionevolmente, possiamo ipotizzare che Caia fosse già socia di Alfa. Ad ogni buon conto si tratta di aspetti irrilevanti ai fini della questione in esame.
I precedenti interpelli presentati dal contribuente
Dall’istanza si apprende altresì, che Tizio, con due precedenti istanze di interpello aveva già sottoposto all’Amministrazione finanziari