Arriva finalmente l’ufficialità della possibilità di pagare il saldo del modello redditi 2024 al 30 agosto con la canonica maggiorazione dell0.4%. Ecco una panoramica aggiornata delle scadenze fiscali di fine Luglio e di Agosto. Attenzione, arriva anche una mini proroga per la rottamazione quater in scadenza al 31 Luglio
Scadenze fiscali entro il 31 luglio
I contribuenti che esercitano un’attività con un ISA approvato, i cui ricavi o compensi non siano superiori nell’anno 2023 al limite di 5.164.569 euro, possono versare le imposte dovute a saldo dalla dichiarazione dei redditi e la prima rata di acconto per l’anno 2024 entro il 31 luglio prossimo. In questo caso non è dovuta alcuna maggiorazione trattandosi di una “proroga eccezionale” dovuta alla prima applicazione del concordato preventivo biennale.
Il termine del 31 luglio riguarda i predetti contribuenti indipendentemente dall’adesione o meno al nuovo istituto di compliance.
Anche il saldo IVA 2023 entro il 31 Luglio
Il predetto termine determina automaticamente la possibilità di versare il saldo dell’Iva dovuto per l’anno 2023 entro la medesima data del 31 luglio prossimo senza alcuna maggiorazione. Il saldo IVA è in linea di principio dovuto entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento.
Tuttavia, è possibile effettuare il versamento anche entro il termine previsto per le imposte sui redditi, maggiorando la somma dovuta dello 0,4 per cento ogni mese o frazione di mese rispetto alla scadenza originaria del 16 marzo 2024.
Spostamento scadenza al 30 Agosto, con maggiorazione 0,40%
Deve però tenersi conto che il decreto correttivo della disciplina del concordato preventivo biennale, approvato il 26 luglio scorso, prevede anche la possibilità di versare il saldo delle imposte sui redditi entro il 30 agosto 2024, quindi entro i 30 giorni successivi alla scadenza del 31 luglio, con la maggiorazione dello 0,40 per cento.
Tale termine riguarderà anche il versamento del saldo Iva dell’anno 2023 a condizione, però, di applicare l’ulteriore maggiorazione.
Tornando alla scadenza del 31 luglio…
Il differimento del termine “ordinario” dal 30 giugno al 31 luglio, quindi senza alcuna maggiorazione riguarda, in realtà, una platea più ampia dei soggetti ISA.
Infatti, a parte l’esclusione dei contribuenti i cui ricavi o compensi hanno superato il predetto limite di 5.164.569 euro, la scadenza di fine luglio interessa anche i contribuenti nei cui confronti sono applicabili le altre cause di esclusione.
Ad esempio, il differimento interessa anche i contribuenti che hanno iniziato l’attività nel periodo d’imposta 2023 o che hanno cessato la stessa nel medesimo anno. Potranno effettuare tempestivamente il versamento entro il termine del 31 luglio anche i contribuenti che si sono avvalsi del regime forfetario o del regime di vantaggio.
Inoltre, sono interessati anche i soggetti soci o associati che partecipano a società che applicano il regime di trasparenza, come le società semplici, le associazioni di artisti e professionisti, le società di persone o le società di capitali ex artt. 115 e 116 del TUIR.
Invece, il differimento non interessa i soci di società di capitali non trasparenti il cui termine di versamento è scaduto il 30 giugno scorso. In questo caso è sempre possibile, però, effettuare il versamento entro i 30 giorni successivi, quindi entro il 30 luglio prossimo con la maggiorazione dello 0,40 per cento.
In realtà, come detto, il mese di luglio è un concentrato di scadenze.
La rottamazione quater slitta a Settembre 2024
Entro la medesima data era prevista la scadenza del versamento della quinta rata della rottamazione – quater, ma il decreto correttivo ha rinviato questa scadenza al 15 settembre.
Si trattava di una misura attesa dai contribuenti che in molti casi non sarebbero riusciti ad effettuare il versamento contemporaneo della quinta rata della rottamazione e del saldo delle imposte sui redditi, in alcuni casi unitamente all’Iva, entro la data del 31 luglio prossimo.
Si tratta, però, solo di una piccola “boccata di ossigeno” in attesa che il Governo valuti la possibilità di varare una nuova rottamazione comprendente i carichi affidati al concessionario della riscossione entro il 31 dicembre 2023.
NdR. Leggi qui le modifiche appena arrivate al Concordato Preventivo Biennale
Fonte: comunicato stampa CdM n. 90 2024
Nicola Forte
29 luglio 2024
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