Aiuti di Stato: arrivano le lettere di compliance per regolarizzazione

Indicazioni pratiche per chi intende regolarizzare la mancata o errata compilazione del quadro Aiuti di Stato del Modello Redditi 2021 (periodo imposta 2020) a seguito di ricevimento di lettera di compliance. Ecco quanto costa ravvedere tramite integrativa.

In questi giorni l’Agenzia delle Entrate sta inviando ai Contribuenti gli inviti alla promozione dell’adempimento spontaneo per la mancata iscrizione degli aiuti di Stato nel registro RNA, imputabile a errori di compilazione del prospetto Aiuti di Stato dei modelli Redditi relativi al periodo d’imposta 2020.

Come noto il Registro Nazionale degli aiuti di Stato (RNA) ha lo scopo di garantire il rispetto dei divieti di cumulo e degli obblighi di trasparenza e di pubblicità previsti dalla normativa europea e nazionale in materia di aiuti di Stato e l’Agenzia delle Entrate gestisce gli aiuti fiscali automatici e semi-automatici, di cui all’art. 10 del Regolamento, provvedendo alla loro iscrizione nei predetti Registri sulla base dei dati dichiarati dai contribuenti nell’apposito prospetto Aiuti di Stato delle dichiarazioni fiscali.

Gli aiuti automatici e semi-automatici sono registrati nei Registri dall’Agenzia delle Entrate nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione fiscale nella quale sono dichiarati.

 

La gestione pratica delle lettere di compliance: punti principali

regolarizzazione lettere complianceL’Agenzia delle Entrate ha dettato le modalità con cui ha messo a disposizione del contribuente e della Guardia di Finanza le informazioni relative alla mancata registrazione degli aiuti di Stato e degli aiuti in regime de minimis, per aver indicato nella dichiarazione Redditi, IRAP e 770 relative al periodo di imposta 2020 dei dati non corretti.

L’Agenzia delle Entrate trasmette a mezzo PEC (o raccomandata A/R in assenza del domicilio digitale) una comunicazione contenente le seguenti informazioni:

  1. dati del contribuente, il codice atto e l’anno d’imposta, i dati degli aiuti indicati nelle dichiarazioni fiscali relative al periodo d’imposta 2020 per cui non è stato possibile procedere all’iscrizione (la comunicazione è consultabili anche all’interno del “Cassetto fiscale”, sezione “L’Agenzia scrive”“Comunicazioni relative all’invito alla compliance”).
    I punti salienti da segnalare sono i seguenti:

        • invito per mancata iscrizione dell’aiuto individuale nei Registri imputabile a errori di compilazione dei campi “Codice attività ATECO”, “Settore”, “Codice Regione”, “Codice Comune”, “Dimensione impresa” e “Tipologia costi” del prospetto “Aiuti di Stato”: il contribuente può regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa con i dati corretti.
          A seguito dell’avvenuta regolarizzazione, gli aiuti di Stato e gli aiuti in regime de minimis sono iscritti in RNA, SIAN e SIPA nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione integrativa nella quale sono dichiarati.
          Nota: la legge n. 234 del 2012, come sostituito dall’art. 14, comma 1, lettera b), legge n. 115/2015, ha istituito presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Registro Nazionale degli aiuti di Stato al fine di garantire il rispetto dei divieti di cumulo e degli obblighi di trasparenza e di pubblicità previsti dalla normativa europea e nazionale in materia di aiuti di Stato.
  2. regolarizzazione non imputabile a errori di compilazione del prospetto “Aiuti di Stato”: il contribuente può regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa e restituendo l’aiuto i fruito unitamente alle sanzioni e agli interessi.
    Nota: si rammenta che il provvedimento indica le modalità con le quali i contribuenti possono richiedere informazioni o comunicare all’Agenzia delle Entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti.

 

Come deve agire il contribuente per regolarizzare l’invito

In buona sostanza, dopo la ricezione della comunicazione, il contribuente può:

  1. chiedere informazioni o segnalare (anche tramite intermediario abilitato) eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti.
  2. procedere spontaneamente all’adempimento, avvalendosi del ravvedimento operoso.
    Nota: si rammenta che in caso di invito derivante da errore materiale commesso nella compilazione dei seguenti campi del Prospetto “Aiuti di Stato”: “Codice attività ATECO” “Settore” “Codice Regione” / “Codice Comune” “Dimensione impresa” “Tipologia costi” il contribuente può presentare una dichiarazione integrativa correggendo i dati del Prospetto. Per l’invio della dichiarazione integrativa è dovuta una sanzione in misura fissa di euro 250 considerata la tardività con cui interviene l’invio, la sanzione fissa pari ad euro 250 riducibile ad 1/6 (ovvero euro 41,67), da versare con il codice tributo “8911” e come anno di riferimento, il periodo d’imposta 2020 riportato nel modello F24 il codice atto indicato nella lettera di compliance.
  3. regolarizzazione non imputabile a errori di compilazione del prospetto Aiuti di Stato: nel caso di specie si presume l’utilizzo illegittimo dell’aiuto e il contribuente deve presentare una dichiarazione integrativa (senza indicare l’aiuto non spettante) e restituire il beneficio maggiorato degli interessi e della sanzione, che va dal 100 al 200 % dell’importo dell’aiuto) da abbattere ad 1/6 col ravvedimento operoso a mezzo modello F24 codice tributo 8911 anno 2020).

 

Fonte: Agenzia Entrate, Provvedimento n. 2024/221010, del 7 maggio 2024.

 

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Celeste Vivenzi e Marta Vivenzi

Mercoledì 22 maggio 2024