Riduzione delle ritenute d’acconto e le altre misure per i professionisti nella delega fiscale

Vediamo quali sono le principali misure dedicate ai professionisti previste dalla Legge Delega di riforma fiscale: riduzione delle ritenute d’acconto e rateizzazione più lunga degli acconti d’imposta aiuteranno ad aver maggiore liquidità.

La Legge Delega di Riforma Fiscale prevede anche una serie di misure riguardanti i professionisti e alcune di queste intendono impedire, laddove possibile, la formazione di ingenti posizioni creditorie.

Se l’obiettivo sarà raggiunto, si farà meno ricorso alla compensazione “orizzontale” e, quale ulteriore conseguenza, diminuirà l’esigenza di apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni dei redditi.

 

La riduzione delle ritenute d’acconto

riduzione ritenute acconto professionistiIn questo senso può ben spiegarsi la misura che prevede la riduzione delle ritenute operate sui compensi dei lavoratori autonomi che si avvalgono, in via continuativa e rilevante, dell’opera di dipendenti o di altre tipologie di collaboratori.

Si tratterebbe di una previsione simile a quella già in vigore per agenti e rappresentanti di commercio che possono beneficiare di una riduzione della ritenuta del 50 per cento rispetto alla misura ordinaria qualora si avvalgano dell’opera di lavoratori dipendenti.

Le ritenute d’acconto sono applicate sui compensi all’atto dell’incasso. Invece, le imposte sono calcolate su reddito.

Pertanto, se la struttura del professionista è tale da sostenere costi di ingente entità e sussiste una certa sproporzione tra il reddito dichiarato e l’ammontare dei compensi che risulta essere sensibilmente maggiore, è molto probabile che le ritenute d’acconto siano in grado di “assorbire” integralmente le imposte dovute.

Per tale ragione la delega subordina la possibilità di beneficiare di una riduzione delle ritenute all’impiego di personale dipendente o di collaboratori.

La misura dovrebbe trovare applicazione indipendentemente dalle modalità di esercizio dell’attività.

Pertanto, dovrebbero poter fruire della riduzione delle ritenute d’acconto, sia gli esercenti l’attività professionale in forma individuale, ma anche le associazioni di artisti e professionisti di cui all’art. 5 del TUIR.

La misura, anche se non determina una vera e propria riduzione delle imposte, è in grado di incrementare la liquidità dei professionisti evitando, come detto, che gli stessi non chiudano la propria dichiarazione dei redditi con posizioni strutturalmente a credito.

 

L’abolizione dell’IRAP per le attività in forma associata

Altre misure, invece, potrebbero determinare una vera e propria riduzione delle imposte. Con decorrenza dal periodo d’imposta 2022 i professionisti esercenti l’attività in forma individuale possono beneficiare dell’abrogazione dell’IRAP.

A partire da quest’anno non deve essere più presentato il relativo modello dichiarativo.

La medesima misura è prevista dalla delega fiscale, in via prioritaria rispetto alle società di capitali, per le società di persone e le associazioni di artisti e professionisti.

Non è escluso che la misura trovi applicazione dal periodo d’imposta 2024 con l’inserimento della stessa nella prossima “Manovra economica”.

Ulteriori misure, però, intendono contribuire alla restituzione della liquidità ai professionisti. Una di queste prevede la possibilità di rateizzare anche l’acconto Irpef e delle addizioni regionali e comunali avente scadenza il 30 novembre.

 

La rateizzazione degli acconti d’imposta

Si tratta di una misura limitata ai contribuenti che esercitano un’attività con gli ISA approvati.

La novità dovrebbe però riguardare anche i contribuenti che si avvalgono del regime forfetario di cui all’art. 1 della L. n. 190/2014 e coloro che si avvalgono del regime di vantaggio.

Ciò indipendentemente dall’applicazione della specifica causa di esclusione dai predetti indicatori. Potranno quindi avvalersene tutti i lavoratori autonomi.

La rateizzazione, non appena la misura sarà entrata in vigore, sarà integrale.

Infatti, sarà possibile rateizzare in sei rate di eguale importo non solo il saldo delle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi, ma anche il primo acconto ed il secondo acconto presumibilmente in ulteriori sei rate.

In buona sostanza l’intero onere tributario potrà essere “spalmato” in dodici mesi con un evidente beneficio per i contribuenti in termini di liquidità.

 

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A cura di Nicola Forte

Giovedì 7 settembre 2023