Il lavoro agile, anche detto smart working, è stato introdotto dalla Legge n. 81 del 22 maggio 2017 e consiste in una particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato grazie a un accordo concluso direttamente tra le parti.
Nota: la prestazione lavorativa è eseguita in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno (non vi è una postazione fissa) e entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Smart working: analisi delle ultime novità Legislative
Con lo scopo di analizzare la normativa dello Smart working e al fine di fornire alcune riflessioni ai datori di lavoro interessati, risulta fondamentale puntare il mouse sui seguenti aspetti:
Lavoratori che hanno diritto di priorità allo smart working
Il decreto Conciliazione vita-lavoro (D.Lgs. n. 105 del 30 giugno 2022) ha modificato il comma 3-bis, dell’art. 18, della Legge n. 81/2017 disponendo che i datori di lavoro pubblici e privati devono riconoscere una priorità alle richieste di esecuzione del rapporto di lavoro in modalità agile ai lavoratori che appartengono alle seguenti categorie:
- soggetti disabili in situazione di gravità accertata (art. 4, comma 1, della L. 104/1992);
- soggetti con figli fino a 12 anni di età;
- i soggetti con figli disabili che, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, Legge n. 104/1992, necessitano di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione;
- assistente familiare (caregiver) di un soggetto che, a causa di malattia, infermità o disabilità