Dall’1 gennaio ravvedimento gratuito per tutte le infrazioni IRAP delle persone fisiche

A partire dall’1 Gennaio scorso il ravvedimento dell’IRAP per le persone fisiche soggette a tale imposta è gratuito: vediamo cosa significa

Saldo IRAP 2019 e primo acconto  2020: le nuove proroghe

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E’ notizia di oggi che con ogni probabilità (il termine è d’obbligo, trattandosi di un emendamento al Decreto-legge del 30/12/2021 n. 228, noto come decreto “milleproroghe”) verrà data una ulteriore proroga (al 30 giugno) per il versamento del saldo Irap 2019 e primo acconto del 2020.

La scadenza precedente, si ricorda, era fissata al 31 gennaio.

 

Il ravvedimento dell’IRAP non versata per Covid

Si tratta della scadenza per la sanatoria per chi, ritenendo di averne i requisiti di legge, aveva fruito dell’esonero da tali versamenti (saldo Irap 2019 e primo acconto Irap 2020, ai sensi dell’art. 24 del DL 34/2020), salvo accorgersi poi che per il mancato rispetto dei limiti comunitari, tale esonero non era spettante.

In questi stessi giorni, si ricorda che entro il prossimo giorno 28, occorrerà presentare, qualora omessa alla scadenza, la dichiarazione Irap (ma lo stesso dicasi per Redditi 2021) omessa alla originaria scadenza del 30/11.

Non solo l’omessa, però, ma anche l’infedele dichiarazione Irap conviene ravvederla nei 90 giorni (ossia il 28/2).

Ciò grazie (è proprio il caso di dirlo, posto che nella norma non c’è traccia di questa possibilità) a quanto affermato con circolare 42/16 che, al fine di evitare sperequazioni tra chi ha presentato una dichiarazione a scadenza e poi deve correggerla, e chi non l’ha presentata affatto ma lo fa nei 90 giorni, ha equiparato le due fattispecie, almeno dal punto di vista sanzionatorio, definendo la dichiarazione infedele sanata nei novanta giorni come una “dichiarazione inesatta”, di cui all’art. 8 del D. Lgs. 471/1997 che prevede la sanzione minima di 250 euro.

L’innovazione dell’agenzia non si è spinta fino alla percentuale di riduzione, che è riservata a 1/10 al solo caso di dichiarazione omessa, ma ciò comporta soltanto che la dichiarazione infedele ravveduta nei 90 giorni (battezzata, si ripete, come dichiarazione inesatta) avrà un costo di 250/9, ossia 27,78, che non si distacca in maniera rilevante dai 25 euro previsti per sanare l’omessa.

Tutto quanto finora detto è sicuramente corretto, ma dall’1/1/2022 vale per tutti i soggetti diversi dalle imprese individuali e gli esercenti arti o professioni.

 

Il caso del ravvedimento IRAP per le persone fisiche

Per essi, infatti, operando l’esclusione ex lege da Irap, è infondato parlare di sanzione (si vedano i motivi in questo recente articolo dal titolo “Dichiarazione IRAP 2022 per professionisti e imprese individuali: che fare?”), non solo per il futuro, ma anche per gli esercizi fino al 2021.

Essendo esclusa la sanzione, diventa pari a zero la base su cui dover applicare la percentuale di riduzione della sanzione, prevista per regolarizzare il ravvedimento.

In altre parole, il ravvedimento è diventato gratuito per imprese e professionisti a partire dall’1/1/2022.

Ciò, a rigore, non significa che l’imposta relativa non vada versata, ma è prevedibile che difficilmente si riterrà opportuno versare una imposta per la quale non è (più) prevista sanzione.

La querelle sull’Irap per i predetti soggetti resta dunque in piedi soltanto per i contenziosi in corso, che se da un lato è vero che non si estinguono, è altrettanto vero che restano in piedi solo per la parte (eventuale, tra l’altro) relativa alla debenza dell’imposta.

 

A cura di Danilo Sciuto

Lunedì 14 febbraio 2022