Alcune valutazioni sulla nuova stretta alla cessione dei crediti fiscali (fra cui quelli del super bonus 110%) prevista dal decreto Sostegni Ter.
La nuova normativa vuole impedire la circolazione fraudolenta dei bonus fiscali escludendo le cessioni a catena, ma nasconde il rischio di bloccare gli interventi agevolati, soprattutto quelli edilizi.
L’articolo 28, DL 4/2022 (Decreto Sostegni-ter) include una stretta sulla cessione dei crediti fiscali, ulteriore rispetto a quanto già previsto dal DL 157/2021 (Decreto anti-frode), le cui disposizioni sono state trasfuse nella Legge di bilancio 2022 (legge 234/2021).
La stretta riguarda le cessioni (su opzione, in alternativa all’utilizzo diretto in sede di dichiarazione dei redditi):
- delle detrazioni per gli interventi edilizi/di riqualificazione energetica;
- di alcuni crediti riconosciuti a seguito dell’emergenza COVID-19 (bonus negozi e botteghe/bonus canoni di locazione/bonus adeguamento ambienti di lavoro/bonus sanificazione e acquisto dispositivi di protezione).
Il legislatore ha stabilito anche una disposizione transitoria, prevedendo che per le opzioni di cessione di crediti effettuate entro il 6 febbraio 2022 è consentita un’ulteriore cessione.
Cessione crediti fiscali: l’ulteriore stretta
La disposizione del Decreto Sostegni-ter interviene sugli articoli 121 e 122, DL 34/2020 (Decreto Rilancio), con lo scopo di limitare le cessioni successive alla prima dei crediti derivanti dall’esercizio dell’opzione:
- per la cessione di credito d’imposta (anche con la modalità dello sconto in fattura, che la norma definisce “contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto”) – anche parziale – derivanti da spese sostenute per interventi edilizi e di riqualificazione energetica di cui al comma 2 del citato art. 121 (di seguito, per brevità, per detti interventi faremo riferimento ai crediti da “interventi edilizi”).
La disposizione riguarda sia le spese che danno diritto alla detrazione da Superbonus 110%, sia le spese per le quali la detrazione spetta nell’ordinaria misura (50%, 60%, 65%, 70%, 75%, 80%, 85%, 90%;
- per la cessione, anche parziale, del credito d’imposta derivante dalle seguenti agevolazioni:
- “bonus negozi e botteghe” di cui all’art. 65, DL 18/2020 (Decreto Cura Italia);
- “bonus canoni di locazione” immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda di cui all’art. 28, DL 34/2020;
- “bonus adeguamento ambienti di lavoro” di cui all’art. 120, DL 34/2020;
- “bonus sanificazione e acquisto dispositivi di protezione” di cui all’art. 125, DL 34/2020.
L’intervento normativo segue que