Via libera al Decreto Sostegni Bis: misure per l'accesso al credito e la liquidità delle imprese

Finalmente il decreto Sostegni Bis è stato convertito in Legge. Ecco un quadro delle misure per l’accesso al credito e la liquidità delle imprese, partendo dalle novità in materia di fondo perduto e di crediti d’imposta per locazioni e affitti…

Tari più lieve per le attività colpite dalla crisi, nuovo contributo a fondo perduto nella misura del cento per cento, introduzione inoltre, di un contributo a fondo perduto alternativo e istituzione di un fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse, con una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2021.

Questa è la cornice in cui si muove il nuovo Decreto Sostegni bis approvato dal Consiglio dei ministri del 20 maggio 2021.

[NdR: Il testo del decreto sostegni bis si può scaricare da qui: Testo integrale D.L. 25/5/2021 n. 73 – decreto sostegni-bis ]

 

Contributo a fondo perduto del 100% e contributo alternativo

Erogazione automatica pari al 100% del contributo spettante per il sostegni 1 (DL 41/2021).

Ovvero è riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, qualora il richiedente abbia effettuato tale scelta per il precedente contributo.

Estensione dei contributi a fondo perduto per le start-up:

  • se hanno aperto la partita IVA nel 2018 ma hanno iniziato l’attività nel 2019 (come risulta dal Registro delle imprese presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura);
     
  • se hanno avuto un calo di fatturato inferiore al 30% tra il 2020 e il 2019 (e quindi non hanno potuto chiedere il primo contributo a fondo perduto).

Per le start up il fondo perduto è pari a 1.000 euro (le risorse stanziate ammontano a 20 milioni di euro), e si potrà richiedere seguendo le istruzioni fornite dal MEF tramite decreto.

Introduzione di un ristoro «alternativo» che misurerà anche la contrazione del fatturato del primo trimestre 2021.

E’ riconosciuto un contributo a fondo perduto alternativo, destinato a coloro che svolgono attività di impresa, arte o professione o che producono reddito agrario titolari di P.va stabiliti nel territorio dello stato che:
  • nel secondo periodo di imposta precedente a quello di entrata in vigore del decreto abbiano registrato ricavi non superiori ai 10 milioni di euro;
     
  • e che abbiano subito una perdita del fatturato medio mensile di almeno il 30 %nel periodo compreso dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto al periodo compreso tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.
Per tutti i soggetti, l’importo del contributo non può essere superiore a centocinquantamila euro.

L’importo del contributo a fondo perduto alternativo viene calcolato in misura pari all’importo ottenuto applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020 come segue:

  • 60% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100 mila euro;
     
  • 50% per i soggetti con ricavi o compensi tra 100 mila e 400 mila euro;
     
  • 40% per i soggetti con ricavi o compensi tra 400 mila e 1 milione di euro;
     
  • 30% per i soggetti con ricavi o compensi tra 1 milione e 5 milioni di euro;
     
  • 20% per i soggetti con ricavi o compensi tra 5 milioni e 10 milioni di euro.

NB: Al fine di ottenere il contributo, i soggetti interessati presentano, esclusivamente in via telematica, un’istanza all’Agenzia delle entrate.

[L’articolo continua nel PDF scaricabile ]

 

Per ulteriori approfondimenti, Ti suggeriamo anche:

Fondo di Garanzia: si torna al pre-Covid

Contributo a Fondo Perduto Decreto Sostegni: il Fisco scioglie i dubbi

Legge di conversione del Decreto Sostegni: novità in arrivo

 

A cura di Cinzia De Stefanis

Lunedì 24 maggio 2021

Scarica la versione integrale dell’articolo in PDF ⬇
Scarica il documento