Proventi da fondi esteri e compliance

di Ennio Vial Silvia Bettiol

Pubblicato il 30 marzo 2021

Analizziamo il caso di un contribuente che ha ricevuto dall'Agenzia delle Entrate una lettera di compliance in cui si evidenzia una anomalia relativa alla mancata indicazione nella dichiarazione nei redditi anno d'imposta 2017 di proventi relativi a quote di fondi esteri. Approfondiamo come dichiarare nei quadri RM, RT, RW...

proventi fondi esteri

Quesito

Un contribuente ha ricevuto una lettera di compliance anno imposta 2017 in cui l’Amministrazione Finanziaria evidenzia una anomalia relativa alla mancata dichiarazione nei redditi anno d'imposta 2017 di proventi lordi relativi alla cessione di quote di fondi esteri.

In realtà il contribuente non ha realizzato plusvalenza dall’operazione in quanto i fondi sono stati venduti allo stesso prezzo a cui erano stati acquistati.

Per tale motivo non aveva compilato alcun quadro RT, in quanto a zero.

Il contribuente era tenuto a compilare del quadro RT?

E se si quali righi?

 

Risposta

Iniziamo con l'illustrare la tassazione degli investimenti in fondi e delle eventuali plusvalenze.

 

I proventi da fondi esteri armonizzati: profili fiscali

Va innanzitutto premesso che i redditi conseguiti da un fondo armonizzato sono sempre redditi di capitale e mai plusvalenze.

Ciò a prescindere che si tratti di una cedola conseguita in costanza del fondo o un guadagno derivante dalla vendita dello stesso.

I proventi (utili) dei fondi comuni di investimento italiani e Sicav di diritto estero dei paesi Ue, costituiscono quindi redditi di capitale e non redditi diversi.

La misura della tassazione oscilla tra il 12,50% e il 26% in funzione della perce