La dichiarazione annuale IVA: novità 2021

E’ appena iniziato il mese di gennaio e siamo già lanciati verso il prossimo adempimento contabile fiscale: la dichiarazione annuale IVA 2021 per il 2020. Vediamo cosa ci aspetta….

agenzia delle entrateSubito dopo la “pausa,” se così si può dire, coincidente con le festività natalizie, gli studi professionali torneranno subito al lavoro. Si profilano mesi intensi anche rispetto a quelle che sembrano essere gli “annunci” dei politici.

 

Possibili novità legislative 2021 per emergenza Covid

L’ulteriore giro di vite, con le restrizioni alla circolazione delle persone e le “chiusure” dei negozi, in concomitanza con un periodo che negli anni scorsi è stato sempre felice per gli esercenti le attività commerciali, impone un ulteriore intervento in favore degli operatori economici.

E’ atteso, entro breve, un ulteriore decreto Ristori o anche il decreto salva imprese, che dovrebbe contenere numerose misure a sostegno delle attività economiche.

Dovrebbe essere votato un ulteriore scostamento dal deficit di bilancio.

Dovrebbe poi essere varata la rottamazione quater, che interesserà gli affidamenti al concessionario della riscossione fino al 31 dicembre 2019.

Inoltre, dovrebbe essere prevista un’ulteriore edizione del “saldo e stralcio”.

I provvedimenti rischiano però di essere insufficienti in quanto molti atti non sono stati notificati in conseguenza del “blocco” scattato l’8 marzo scorso. E’ quindi auspicabile che la rottamazione venga estesa all’intero anno 2020.

 

Una nuova pace fiscale?

E’ auspicabile, però, che la nuova “pace fiscale”, una volta superate “vecchie ritrosie”, sia estesa anche alle liti pendenti.

L’emergenza epidemiologica ha di fatto rallentato notevolmente la consueta attività delle Commissioni tributarie. In molti casi è stato necessario disporre il rinvio delle udienze al fine di garantire il diritto alla difesa che sarebbe stato inevitabilmente compresso qualora la decisione del giudice fosse stata assunta solo su base documentale.

Il ritardo delle Commissioni tributarie e l’accumulo dell’arretrato dovrebbe essere già di per sé sufficiente per “giustificare” una nuova versione della definizione delle liti pendenti.

 

La dichiarazione annuale IVA 2021

Scadenza della dichiarazione IVA 2021

Una delle prima scadenze dell’anno, che i professionisti saranno tenuti ad affrontare, riguarda la presentazione della dichiarazione annuale Iva.

L’adempimento, cioè l’invio telematico del modello, potrà essere effettuato a partire dal 1° febbraio 2021.

L’adempimento deve essere effettuato entro il 30 aprile 2021.

Tuttavia, se l’invio del modello fosse anticipato entro la fine del mese di febbraio, i contribuenti potranno evitare di inviare separatamente i dati relativi alla LIPE del quarto trimestre dell’anno.

Il saldo deve essere versato entro il 16 marzo 2021 e, almeno per il momento, non sono previste sospensioni del versamento.

 

Possibilità di rateizzazione della dichiarazione IVA

In ogni caso, indipendentemente da ogni specifica previsione, i contribuenti possono comunque avvalersi della possibilità di rateizzare il saldo in 9 rate di eguale importo fino al mese di novembre 2021.

In alternativa, il saldo potrà essere versato entro lo stesso termine previsto per le imposte sui redditi risultanti a debito dal modello dichiarativo.

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Nel 2021 la dichiarazione annuale Iva presenta alcune novità per i soggetti multiattività

dichiarazione iva 2021I soggetti multiattività dovranno prestare attenzione nell’indicare il codice Ateco relativo all’attività prevalente determinata a seconda del volume d’affari.

Non sarà necessario, invece, presentare la comunicazione di variazione ai sensi dell’art. 35 del D.P.R. n. 633/1972.  Se il contribuente avrà correttamente comunicato all’Agenzia delle Entrate le due attività esercitate, sarà sufficiente indicare nel modello di dichiarazione annuale Iva, l’attività che negli archivi dell’Agenzia delle Entrate è segnalata come secondaria, ma che nel frattempo è diventata prevalente.

In buona sostanza non è necessario presentare alcuna comunicazione al Fisco ogni volta che un’attività, in precedenza secondaria, è diventata prevalente con riferimento al periodo di imposta 2020 oggetto di dichiarazione.

L’unico adempimento consiste nella corretta compilazione della dichiarazione Iva annuale indicando il codice Ateco corrispondente all’attività nel frattempo divenuta prevalente tendo conto, come detto, del volume d’affari.

 

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lunedì 11 gennaio 2021

a cura di Nicola Forte