Riapertura dei termini al 30/10 per chi non ha versato le imposte in scadenza il 20/8/2020

Verrà proposta la possibilità di effettuare entro venerdì 30 ottobre con la maggiorazione dello 0,8% e senza altre penalità per il ritardo, il versamento delle imposte per i contribuenti che hanno registrato nel primo semestre del 2020 una riduzione del fatturato di almeno il 33%

Grazie ai commercialisti che finalmente – uniti nelle loro rappresentanze sindacali – sono riusciti a far sentire la loro voce al Ministero dell’Economia dove – a sua volta finalmente – i vertici si sono dimostrati disponibili ad ascoltare e approvare le richieste si è trovato un accordo per la riapertura dei termini di versamento da parte di quei contribuenti che non hanno potuto adempiere alla scadenza dello scorso 20 agosto (era questa la data di scadenza fissata per i contribuenti soggetti agli ISA, seppur con aggravio dello 0,40%).

Riapertura dei termini al 30/10/2020 se riduzione fatturato

Il Governo, rappresentato nell’occasione dal viceministro Antonio Misiani e dai sottosegretari Maria Cecilia Guerra e Alessio Villarosa, si è impegnato a sostenere un emendamento al DL 104 del 2020 (il cosiddetto Decreto Agosto) che preveda, per i contribuenti che hanno registrato nel primo semestre del 2020 una riduzione del fatturato di almeno il 33%, la possibilità di effettuare il pagamento entro venerdì 30 ottobre con la sola maggiorazione dello 0,8% e senza altre penalità per il ritardo.

Come citato, si tratta per ora solo di un impegno, formalizzato ufficialmente con un Comunicato stampa, che dovrà essere successivamente formalizzato. Quindi oggi non è ufficiale la riapertura dei termini e potrebbero anche essere cambiati sia il termine che il requisito della flessione del fatturato.

L’intervento è da considerarsi positivo anche se sicuramente tardivo; il Ministro Gualtieri (in contrasto con i suoi collaboratori che invece erano favorevoli) non è voluto intervenire nello scorso mese di luglio, quando avrebbe potuto permettere agli studi commerciali di lavorare con un pochino in più di tranquillità e di potersi confrontare meglio con i propri clienti imprenditori (che poi in realtà sono poi i primi destinatari delle richieste di proroga avanzate dai commercialisti) per valutare se poter almeno in parte pagare le imposte dovute. La carenza di liquidità e la mancanza di tempo per approfondire la situazione finanziaria e quali importi poter versare, ha portato tantissimi contribuenti a non versare per niente le imposte in scadenza al 20/8.

Tutti i commercialisti avrebbero scommesso qualunque cifra sul fatto che la riapertura dei termini ci sarebbe stata, tutti lo sapevano, è sempre stato così; si è aspettata la scadenza per raccimolare il più possibile per poi riaprire. Sarebbe stato molto più corretto spostare fin dal mese di luglio la scadenza dal 20/8 al 30/10 come peraltro viene proposto adesso. Il Ministro lo poteva concedere prima. Sicuramente il confronto dei dati dellle entrate tributarie dello Stato confrontando settembre 2019 (l’anno scorso la scadenza era questa, prorogata senza problemi per difficoltà dell’Agenzia Entrate, o Sogei che dir si voglia) con Agosto 2020 dimostrerà una importante flessione e che quindi si poteva concedere molto prima la proroga richiesta.

Quindi ci prenderemo questo spostamento in avanti (quando diventerà ufficiale) ma con l’auspicio che il tutto sia servito per capire che è opportuno organizzare meglio prossime importanti scadenze. In che modo? Coinvolgendo i commercialisti sulle tematiche applicative della normativa fiscale come citato nel comunicato stampa di questa sera. E’ solo attraverso il preventivo coinvolgimento dei maggiori esperti della materia, i commercialisti, che il Ministero dell’Economia potrà emanare leggi migliori.

10 settembre 2020

Roberto Pasquini

Segnaliamo l’intervista concessa a CommercialistaTelematico dal SottoSegretario all’Economia >>>