Valutazione d'azienda: il processo di rettifica del patrimonio netto

siamo in fase di rivalutazione delle partecipazioni societarie: in questo intervento puntiamo il mouse su uno degli aspetti della valutazione d’azienda relativo alla voce del patrimonio netto e alle eventuali variazioni da apportare

Il processo di rettifica del patrimonio netto ha l’obiettivo di evidenziare gli elementi attivi o passivi del patrimonio aziendale il cui valore va modificato/eliminato nell’ottica di determinare il valore corrente del patrimonio netto.

Le eventuali rettifiche positive e/o negative dovranno, ovviamente, avere il relativo impatto anche sul conto economico.

Il punto di partenza è il patrimonio netto contabile della società alla data della valutazione.

Le rettifiche (positive o negative) possono essere, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, le seguenti.

Immobilizzazioni Materiali ed Immateriali. Da valutare, soprattutto all’interno delle Immobilizzazioni Immateriali, se vi sono capitalizzazioni che non hanno più i requisiti per essere considerati investimenti pluriennali.

Da eliminare il valore contabile residuo di eventuali cespiti che non siano destinati ad essere utilizzati, anche solo parzialmente (utilizzo promiscuo), per l’attività aziendale.

Immobilizzazioni Finanziarie. Da valutare la strategicità delle partecipazioni e, comunque, più in generale, dei titoli e l’effettivo valore di recupero. Lo stesso ragionamento va fatto per eventuali crediti iscritti tra le Immobilizzazioni Finanziarie.

Magazzino. L’ideale sarebbe avere un inventario fisico completo eseguito alla data della valutazione. Se, per ragioni di tempo e/o di praticità ciò non dovesse essere possibile, è importante capire quale è stata la politica della società in questi anni relativamente al magazzino. In particolare, eventuali rettifiche positive o negative possono derivare da:

  • Eventuali sovrastima oppure sottostima del magazzino per politiche di bilancio e/o fiscali;

  • Presenza di merce obsolete e/o a lento rigiro che la società non ha mai compiutamente svalutato (assenza o carenza del fondo svalutazione magazzino).

Crediti vs clienti. Va compresa la politica seguita dalla società relativamente alla eventuale svalutazione di crediti. Se il fondo svalutazione crediti risulta non congruo (sovrastimato oppure sottostimato), andrà opportunamente integrato per una più corretta valutazione dei crediti al loro valore di presunto realizzo.

Crediti diversi. Da valutare se vi sono eventuali crediti di dubbio realizzo soprattutto se fermi da diversi anni.

Se vi sono crediti per i quali è previsto l’incasso oltre i 12 mesi e la società non li ha attualizzato, va eseguito il relativo processo di attualizzazione utilizzando il tasso medio con cui l’azienda paga normalmente il denaro.

Debiti vs fornitori. Da verificare se vi sono eventuali fornitori in Dare (quindi crediti) e valutarne la piena recuperabilità.

Debiti diversi. Da verificare se vi sono eventuali debiti che in realtà sono da considerarsi non più pagabili.

Se vi sono debiti per i quali è previsto il pagamento oltre i 12 mesi e la società non li ha attualizzato, va eseguito il relativo processo di attualizzazione utilizzando il tasso medio con cui l’azienda paga normalmente il denaro.

6 Giugno 2017

Riccardo Bigi