Le nuove regole sulle dimissioni per fatti concludenti cambiano il modo in cui si considera l’assenza ingiustificata prolungata. Il rapporto di lavoro si intende risolto senza bisogno di dimissioni telematiche, con conseguenze su NASpI e obblighi del datore. Ma quali sono i diritti del lavoratore e i rischi per l’azienda? Scopriamo i dettagli.
Dimissioni per fatti concludenti: nuove regole e impatti sul rapporto di lavoro
Con la legge 13 dicembre 2024 n. 203, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 28 dicembre 2024 (DDL Lavoro 2025), il Legislatore ha disposto che, in caso di assenza ingiustificata protratta oltre i termini previsti dal CCNL o, in mancanza di previsione contrattuale, per un periodo superiore a 15 giorni il rapporto si intende risolto per volontà del lavoratore senza applicazione della procedura telematica delle dimissioni.
L’INPS ha dettato le istruzioni da applicare alla nuova casistica di cessazione del rapporto di lavoro introdotta dal Collegato Lavoro.
Le dimissioni telematiche: analisi degli aspetti principali
Al fine di contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco il D.Lgs 151/2015 ha previsto che le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (escluse quelle durante il periodo di maternità) siano fatte dal lavoratore, a pena di inefficacia, esclusivamente con modalità telematiche su appositi moduli resi disponibili dal Ministero del Lavoro (sistema informatico SMV att