Il fundraising, cioè la raccolta fondi, delle ASD e SSD può giovarsi anche degli introiti derivanti dl cinque per mille dell’IRPEF ad esse destinato dai contribuenti. Dopo avere esaminato in cosa consiste e come ci si accredita come possibile beneficiario, analizziamo il riparto, il rendiconto e i controlli relativi alle somme da esso erogate.
Per quanto riguarda il riparto del cinque per mille, l’art. 11 del DPCM citato prevede che vengano accreditate agli enti ammessi negli elenchi di cui all’ultimo capoverso del precedente articolo le somme ad essi destinate dai contribuenti (attraverso l’indicazione del codice fiscale dell’ente beneficiario e la firma apposta nell’apposita scheda allegata alla certificazione unica, al modello 730-1 o al modello unico persone fisiche).
Se la somma da attribuire è inferiore a 100 Euro essa però non viene accreditata all’ente ma viene ripartita tra tutti gli enti con la medesima finalità di destinazione in proporzione al numero di scelte dei contribuenti espresse mediante l’indicazione del codice fiscale dell’ente (la sola denominazione dell’ente non basta ad effettuare la scelta e le somme rivenienti dalle indicazioni di questo tipe vengono ripartite alo stesso modo).
Il cinque per mille viene calcolato sull’IRPEF netta di ciascun contribuente che effettua la scelta e, come stabilito dall’art. 12 del decreto, non si tiene conto delle dichiarazioni dei redditi presentate in ritardo e delle dichiarazioni integrative.
Come ottenere il pagamento del cinque per mille?
L’Agenzia delle Entrate, sulla base delle scelte operate dai contribuenti, trasmette telematicamente alla Ragioneria Generale dello Stato presso il Ministero dell’Economia i dati necessari per ripartire il cinque per mille di un determinato periodo di imposta tra gli enti beneficiari.
Gli importi sono ripartiti con decreto del Ministro dell’economia fra le Amministrazioni erogatrici che, per le ASD, è la Presidenza d