La responsabilità del rappresentante di un’associazione sportiva dilettantistica non dipende solo dalla carica formale, ma anche dall’attività concretamente svolta o dalla gestione effettiva dell’ente. Anche senza aver agito direttamente, si può rispondere dei debiti fiscali se si è stati al vertice nel periodo d’irregolarità.
Responsabilità tributaria del rappresentante legale nelle ASD: i chiarimenti della Cassazione
In tema di responsabilità del rappresentante legale di una Asd, la responsabilità, personale e solidale di colui che agisce in nome e per conto dell’associazione non è collegata alla mera titolarità della rappresentanza dell’associazione, ma all’attività negoziale concretamente svolta per suo conto, che abbia dato luogo alla creazione di rapporti obbligatori fra l’ente ed i terzi.
L’operatività di tale principio non esclude comunque che per i debiti d’imposta che sorgono non su base negoziale ma “ex lege”, sia chiamato a rispondere solidalmente anche il soggetto che, in forza del ruolo rivestito, abbia diretto la gestione complessiva dell’associazione nel periodo di relativa investitura.
Il caso di Cassazione: avviso di accertamento a ex rappresentante ASD
La Corte di Cassazione ha chiarito i profili di responsabilità tributaria del rappresentante legale di una Associazione sportiva dilettantistica.
Nel caso di specie, a seguito di processo verbale di constatazione a carico di un’Asd, ai sensi dell’art. 38 codice civile, era stato emesso, nei confronti del rappresentante legale, un avviso di accertamento relativo ad IRES ed IVA per l’anno di imposta 2010.
La Commissione Tributaria Provinciale rigettava il ricorso del contribuente, che proponeva appello, accolto dai giudici di secondo grado sul rilievo che, nell’anno 2010, lo stesso non era rappresentante legale della società, né rivestiva alcuna carica sociale, né aveva compiuto alc