Se si celebrerà il matrimonio fra contribuente e Fisco, le cose andranno meglio per entrambi. Lo “scambio delle fedi” è dato dalla solennità con cui il contribuente consegnerà al funzionario dell’amministrazione fiscale la promessa dell’adempimento spontaneo degli obblighi tributari. Se ciò si avvererà, non ci sarà alcun atto di separazione o di divorzio fra i due coniugi. Questo è quanto ci aspettiamo da tale istituto. L’argomento da trattare è vasto, ma queste sono solo delle spigolature.
Adempimento collaborativo: Fisco e contribuente vanno a nozze
Prima di entrare in medias res, occorre partire dalla definizione di Adempimento Collaborativo. In pratica, si cerca di creare un nuovo rapporto di collaborazione fra Fisco e contribuente, finora mai esistito. Questo regime è conosciuto anche come cooperative compliance, pubblicato sulla G.U. n. 2 del 3 gennaio 2024 ed è in vigore dallo scorso 18 gennaio 2024.
Tale procedura, prevista dal D.Lgs. n. 221/2023 prevede alcuni vantaggi per le imprese e per l’Agenzia delle entrate. La sua origine nel passato risale all’anno 2013, grazie ad un progetto pilota successivamente definito attraverso il D.Lgs. n. 128/2015. Il minimo comun denominatore è dato da un vero e proprio rapporto di fiducia tra Fisco e contribuente.
Ebbene, con l’adempimento collaborativo le parti cercheranno di prevenire le situazioni di rischio fiscale, grazie ad una vera e propria interlocuzione tra le due parti interessate. Prima di proseguire, è necessario dare un senso al verbo prevenire che consiste prendere in anticipo i provvedimenti necessari per evitare un evento dannoso.
L’altro aspetto importante sta nel portare a termine un’interlocuzione che si traduce in più incontri o riunioni, al fine di tener aperto il dialogo che può avere un valore anche non definitivo, ma che può essere suscettibile di cambiamenti e sviluppi rispetto al progetto e all’dea primaria.
Tutto questo porta a parlare, dialogare e colloquiare fra le parti e questi elementi, nel loro insieme, costituiscono una novità assoluta rispetto al passato. Ciò è un’innovazione dove la tutela dell’affidamento e della buona fede viene valorizzata. Qui viene incontro l’art. 10 dello Statuto del contribuente che stabilisce:
“i rapporti tra co